L’Iran esercita influenza in Medio Oriente grazie alle milizie armate che finanzia e addestra: Hezbollah in Libano e Siria, Hamas a Gaza, e il Movimento Hirak di Resistenza Meridionale in Yemen. Ora ha deciso di organizzare una forza armata sciita in Iraq che ingloberà le attuali Brigate Khorasani, già attive nella guerra civile irachena, e opererà in alternativa all’esercito regolare, proprio come accede in Iran, dove gli eserciti sono due e dipendono da due autorità diverse: l’esercito civile vero e proprio e le Guardie della Rivoluzione. A fine maggio i Sauditi hanno dichiarato che la costituzione di un esercito alternativo sciita in Iraq è inaccettabile. Anche i Sunniti e i Curdi iracheni sono molto allarmati, così come la Turchia. Sunniti, Curdi e sciiti in Iraq collaborano per sconfiggere l’ISIS, ora questo annuncio potrebbe portare all’interruzione di tale collaborazione. Forse l’Iran ritiene che l’Iraq non potrà continuare a rimanere un unico stato e perciò vuole occupare il sud del Paese e Bagdad con milizie sciite, lasciando andare le regioni del centro-nord abitate da sunniti e Curdi? Nel sud dell’Iraq ci sono i luoghi santi sciiti, ci sono grandi giacimenti di petrolio e c’è l’accesso sul Golfo. Gli avvenimenti dei prossimi mesi dovrebbero chiarire che soluzione vuole l’Iran per la guerra civile irachena.
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