Attualmente i gasdotti che portano il gas dalla Russia e dalla regione del Caspio in Europa sono:
- il Brotherhood (Fratellanza) pipeline system (in giallo sulla mappa), d’epoca sovietica, che porta 134 miliardi di metri cubi all’anno di gas dalla Russia all’Ucraina, da dove viene inviato in vari paesi europei. La Russia non vuole più usarlo allo scadere del contratto, per i contrasti in corso con l’Ungheria. I partner del consorzio che possiede l’impianto sono Gazprom e UkrTransGaz. L’Ucraina guadagna commissioni di transito sul gas venduto a paesi terzi e tiene per sé il gas che le serve.
- Il Northern Lights and Yamal-Europe pipeline system (in rosso nella mappa), d’epoca sovietica, che porta 84 miliardi di metri cubi l’anno di gas dalla Russia fino alla Germania e all’Austria attraverso l’Ucraina e la Slovacchia, la Bielorussia e la Polonia. La polacca PGNiG e la bielorussa BelTransGaz fanno parte del consorzio che possiede l’impianto, insieme a Gazprom.
- Il Soyuz (in marrone sulla mappa), d’epoca sovietica, che porta in Ucraina 26 miliardi di metri cubi di gas l’anno dai giacimenti del Kazakistan gestiti dai Russi. Dall’Ucraina il gas viene pompato verso altri paesi Europei. I partner del consorzio sono Gazprom e UkrTransGaz. Il contratto scade nel 2019 e alla scadenza la Russia non vorrebbe più usare l’impianto per motivi politici.
- Il Nordstream (in blu sulla mappa), che attualmente manda 55 miliardi di metri cubi l’anno di gas russo in Germania e che i Russi vorrebbero raddoppiare costruendo Nord Stream II lungo lo stesso tracciato. Di qui il gas viene distribuito dalla Germania ai paesi vicini tramite
- il NEL (in arancione sulla mappa), Nordeuropaische Erdgas Leitung, che porta 20 miliardi di metri cubi l’anno attraverso la Germania verso il Benelux e la Francia, costruito e gestito da un consorzio di aziende europee in cui predominano i Tedeschi, insieme a Gazprom.
Nella mappa a lato si vede invece in blu il percorso di OPAL, un connettore costruito dai Tedeschi per portare fino a 35 miliardi di metri cubi di gas dalla costa del mar Baltico verso sud, agli interconnettori con altri gasdotti europei.
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