Gli alunni della classe V a della scuola primaria di Givoletto (Torino) hanno intervistato Aldo Liscia, che ha raccontato la sua esperienza delle leggi razziali, della requisizione dei beni di famiglia, della necessità di fuga continua da un paese all’altro. Narrando con la consueta vivacità la sua storia “finita bene”, Aldo ha dato una lezione di coraggio e di forza di volontà, che i bambini hanno tradotto in un video (in alto) e in disegni e testi sorprendenti, che condividiamo con voi:
Ieri abbiamo incontrato Aldo Liscia, un testimone della SHOAH.
È un ebreo di 96 anni che va nelle scuole per raccontare la sua storia e dare “lezioni di coraggio”.
Appena è arrivato lo abbiamo accolto con gioia, subito dopo ci ha regalato il suo libro e la storia di come è scappata sua moglie.
Siamo entrati nell’aula ed abbiamo iniziato a fargli delle domande. La mia era: “ Quali erano le privazioni più grandi?”. Lui mi ha risposto che era non sapere nulla della sua famiglia.
Alla fine ci ha raccontato il riassunto della sua vita e ci ha regalato una parola per il nostro futuro, che è LIBERTA’.
Io sono stato molto contento di averlo conosciuto. Secondo me ho ascoltato la voce di un uomo con un cuore ENORME. Questo è stato l’incontro con Aldo Liscia, un seme forte e coraggioso, e, dalla sua storia, nascerà un fiore, bello, colorato e profumato. Io voglio essere quel fiore!
Gabriele
Alle ore 10:45, nella classe 5°A della Scuola Primaria di Givoletto il 21/10/2016 è arrivato il signor Aldo Liscia, un uomo di 96 anni che indossava una giacca giallo ocra, ed era accompagnato da una signorina di nome Valentina. Lui ci ha regalato due libri: uno sulla sua vita prima e durante la Seconda Guerra Mondiale e un documento di sua moglie che è mancata 4 anni fa. Il signor Aldo ci ha raccontato la sua storia, da ragazzino diciassettenne a uomo che scappò durante la guerra. Ha dovuto lasciare l’Italia e la sua famiglia per raggiungere la Francia, ancora democratica, con un gruzzoletto che gli avevano dato i suoi genitori. Dopo tante insidie riuscì ad arrivare in Svizzera, dove visse con altri rifugiati ebrei fino alla fine della guerra. Una volta finita la guerra andò a Nizza per incontrare sua moglie, che aveva già conosciuto in precedenza, per sposarsi e poi tornare a vivere in Italia.
Aldo è stato con noi fino alle 12:00. Io mi sono stupito nel vedere come un uomo di 96 anni abbia ancora la voglia di vivere come un bambino che sorride alle novità. Aldo si è stupito quando gli abbiamo fatto vedere i cartelli da noi realizzati, che rappresentavano gli obblighi e i divieti subiti dagli ebrei (ad esempio il divieto di andare in bici o in auto, di stare in giardino dopo le 20, di andare a casa di cristiani; poi c’erano gli obblighi come andare solo dai parrucchieri ebrei, frequentare scuola ebree, indossare la stella giudaica…).
Alla fine credo che tutti abbiano imparato qualcosa e perciò lo ringrazio per la sua testimonianza. Le sue parole mi hanno fatto capire quanto io sia libero e quanto la libertà degli ebrei fosse limitata: per esempio io posso andare in bici dove e quando voglio e non sono costretto a lasciare la mia famiglia senza rivederla mai più!
Diego
Quest’oggi vi racconto un’esperienza speciale: il 21 ottobre 2016 io, la mia classe, la maestra Donatella e la maestra Manuela, abbiamo intervistato un sopravvissuto alla Shoah che ha 96 anni, ma per me era molto più giovane e sveglio, come Susanne Raweh, che è un’altra sopravvissuta che abbiamo incontrato lo scorso anno. Inizialmente Aldo doveva arrivare alle 11:00 ma è arrivato alle 10:30, mentre noi ancora mangiavamo quindi ci siamo ingozzati e siamo corsi ad avvertire la maestra. Come stabilito ci siamo seduti in un’aula vuota e ci siamo presentati; dopo di che gli abbiamo letto dei nostri pensieri e una pagina del diario di Anne Frank.
Dopo di che gli abbiamo posto tutta una serie di domande sulla sua vita in quegli anni. Le cose che mi hanno colpito di più sono state: la sua voglia di istruzione che gli era preclusa, la libertà di pensiero ed espressione verso le persone e le cose.
Dopo tutte le domande ci ha raccontato la sua vita, poi gli abbiamo chiesto di regalarci una parola per il nostro futuro e lui ha risposto: LIBERTA’ e noi in coro gli abbiamo risposto GRAZIE.
Alessandro
L’incontro con il Signor Aldo Liscia è stato molto stimolante, lui non si è mai arreso, ha sempre lottato per il suo futuro, ha continuato il suo studio, dando ripetizioni per avere qualche soldo. Il signor Aldo era lontano dalla famiglia e quindi era molto preoccupato. Lui adesso ha 96 anni ed è molto saggio; lui ci ha regalato una parola: LIBERTÀ, che per lui è stato il suo principio fondamentale nella sua vita. Noi nel nostro cammino abbiamo già incontrato la parola FREEDOM (cioè libertà), libertà di vivere e di studiare, andando a scuola!
Nessuno è inferiore o superiore ad un altro; infatti non bisogna avere dei pregiudizi. NON RIPETIAMO GLI ERRORI GIÀ COMMESSI… HANNO DISTRUTTO ED UMILIATO TANTE PERSONE; INVECE È BELLO ESSERE DIVERSI… “CI RENDE UNICI”.
Samantha
Venerdì 21 ottobre ho avuto la possibilità di conoscere un sopravvissuto alla Shoah.
Si chiama Aldo Liscia, ha 95 anni e ne compie 96 fra 3 mesi. Ci ha raccontato che quando aveva 17 anni è iniziato tutto. Aveva degli amici in Piemonte e a Milano. Quando era un ragazzo non lo sapeva che i tedeschi stavano progettando lo sterminio degli ebrei, perché lui era in barca con i suoi amici e viveva sereno e spensierato come fanno i giovani. Più avanti i tedeschi tolsero i beni agli ebrei come i soldi, così Aldo non poteva più permettersi una stanza dove dormire e un pasto caldo al giorno. Non poteva più andare a scuola per finire le superiori, invece i suoi fratelli la potevano continuare, perché avevano finito l’ultimo anno ed andavano già all’Università.
Mi ha colpito il racconto della scena in cui lui, sapendo che non sarebbe più andato a scuola, si era chiuso nella sua stanza a sfogliare i libri nuovi che aveva comprato e che non avrebbe mai usato. Che dolore!!!
Iniziò a fare qualche lavoro per guadagnare dei soldi per poter successivamente andare in Svizzera e salvarsi.
Mi è piaciuto incontrare un sopravvissuto alla Shoah, ho capito che chi ha subito tante ingiustizie, sa parlare con profondità a tutti i cuori. Grazie Aldo.
Christian
La prima volta che ho visto Aldo Liscia, nell’intervallo, mentre scendeva dalla sua macchina, sono rimasto molto colpito dal suo aspetto perché, pur essendo molto anziano e portando l’apparecchio acustico, ha ancora un fisico giovanile.
La sua storia mi ha molto interessato perché, essendo anziano, la sapeva raccontare molto bene, con tanti particolari; sembrava di entrare dentro nella storia solo grazie alla sua voce. È stato impressionante!
Poi un mio compagno ha letto un pezzo del diario di Anne Frank, in cui Anne elencava tutti i divieti e gli obblighi degli ebrei e poi, gli abbiamo mostrato i nostri disegni. Aldo ne è rimasto molto sorpreso, perché gli ricordavano la sua infanzia. Alla fine della storia gli abbiamo detto i nostri nomi e gli abbiamo regalato uno scatola con dentro dei disegni che, in qualche modo, lo rappresentavano, con delle frasi d’incoraggiamento.
Mi piacerebbe rivivere le emozioni che ho provato durante il racconto di Aldo, anche con altri testimoni della Shoah.
Michele
Il giorno 21/10/2016 a scuola c’è stato l’incontro con Aldo Liscia, testimone della Shoah. È stato un momento emozionante e commovente udire i suoi racconti, perché è molto importante essere consapevoli di quello che è avvenuto in passato. Ognuno di noi gli ha posto un quesito ai quali lui con molto piacere ha risposto. Successivamente ci ha reso la sua testimonianza.
Il signor Aldo Liscia ha vissuto un’esperienza che mi ha emozionata e mi ha fatto capire quanto possa esser stato difficile sopravvivere a quella tragedia. Il signor Aldo Liscia ci ha raccontato che fu costretto, a causa delle leggi razziali, ad abbandonare l’Italia e la sua famiglia. Si trasferì nella Francia Libera, dove queste leggi non erano ancora state applicate.
Aldo Liscia andò ad abitare in un alloggio senza riscaldamento e per sopravvivere svolgeva il lavoro di traduttore. Ogni giorno si recava ad un mensa popolare, dove si pagava molto poco. In questa mensa, un giorno, conobbe una signora che in futuro diventerà sua moglie.
È stato interessante il racconto di come sia riuscita a salvarsi sua suocera che, grazie alle sue caratteristiche fisiche, fu scambiata per una cittadina ariana.
Questo incontro per me ha significato molto perché ho riflettuto su questo tragico evento del passato e sul valore di ognuno di noi. Mi auguro che i racconti dei sopravvissuti siano un insegnamento per noi e per le future generazioni.
Francesca
Venerdì 21 ottobre è arrivato a scuola Aldo Liscia che ci ha raccontato la sua storia: la Seconda Guerra Mondiale, quella in cui ha vissuto un’avventura spaventosa.
Per lui abbiamo preparato delle domande. Alcune di esse erano: la sua prima legge razziale subita, se aveva degli amici con cui confrontarsi, gli abbiamo anche chiesto se ci regalava un parola per il nostro futuro…
Aldo ci ha risposto chiaramente dicendoci che la sua prima legge razziale fu quella del divieto di andare a scuola. Questa risposta mi ha molto impressionato. Ci ha detto che aveva molti amici con cui confrontarsi e trovare soluzioni.
La parola che ci ha regalato è LIBERTA’. Siamo stati felici di sentirla perché è la parola che l’anno scorso ci identificava come “4°A libertà”. È stato bello incontrare Aldo perché è un uomo simpatico che ha saputo sopravvivere alle atrocità della Seconda Guerra Mondiale. Noi abbiamo scoperto la forza di Aldo attraverso le sue parole.
Carlotta
Oggi vi parlo della storia che ci ha raccontato il signor Aldo Liscia che tratta della SHOAH.
Quando iniziò la guerra lui aveva 17 anni, ha dovuto interrompere gli studi, mentre i suoi fratelli avevano continuato l’Università, ma non potevano sostenere gli esami, perché le leggi non lo permettevano.
Lui scappò in Francia e i suoi genitori gli avevano dato un bel gruzzoletto. In Francia dava lezioni di traduzione dal francese all’italiano o viceversa e per guadagnare qualche soldino in più aiutava i contadini che gli offrivano il pranzo e gli donavano una piccola mancia.
Aldo aveva conosciuto sua moglie in una cascina che i suoi genitori e un’altra famiglia, avevano costruito. Poi Aldo riuscì a scappare in Svizzera con un passaporto falso. Viveva in una camera senza riscaldamento perché non si poteva permettere altro. Spesso Aldo e i suoi amici si ritrovavano nella camera di Aldo dove c’era una cartina dove segnavano con delle puntine le avanzate delle truppe alleate e speravano che la guerra finisse al più presto.
Alla fine del racconto Aldo ha espresso una riflessione sulla libertà: secondo lui dentro alla parola libertà c’è la parola tolleranza, solo chi tollera ed apprezza la diversità, costruisce un mondo migliore. Ha detto che noi giovani dobbiamo “combattere” per la DEMOCRAZIA, perché è nella democrazia che cresce la giustizia!
Andrea
Venerdì 21 ottobre è venuto a trovarci il signor Aldo Liscia, testimone sopravvissuto alla Shoah.
Lui ci ha raccontato la storia della sua vita, una storia così speciale che ha calamitato gli sguardi verso di lui.
La cosa più sbalorditiva è stata il modo in cui rispondeva alle nostre domande, come se fosse ancora un ragazzo.
Il momento più triste per me è stato l’allontanamento dalla sua famiglia.
La scena che mi è stata più in mente era la parte in cui gli abbiamo mostrato i cartelli raffiguranti i divieti per gli ebrei. Ho avuto un turbinio di emozioni: gioia, tristezza, amore, rabbia… ero quasi sbalordito che tutte quelle cose potessero essere accadute realmente! Grazie signor Aldo per quanto ha voluto raccontarmi, affinché io capissi il vero senso della vita!!!
Andrea
Venerdì 21 ottobre è venuto Aldo Liscia e ci ha raccontato la sua storia: un giorno era in barca con i suoi amici che scherzava e rideva, quando suo padre lo chiamò e gli disse di ascoltare la radio, lui aveva solo 17 anni, quando sono iniziate le prime leggi razziali. La cosa che gli dispiaceva di più era abbandonare la sua famiglia. Ci ha raccontato che è andato in Francia e lì ha incontrato la sua fidanzata. Anche lì in Francia però è arrivata la guerra e lui ha cercato di salvarsi andando in Svizzera. Quando è finita la guerra, con la fidanzata si sono ritrovati. Aldo Liscia quando ha incontrato l’amore della sua vita aveva solo 17 anni e lei 13.
Ci ha regalato una parola per il futuro: LIBERTA’. CI DEVE ESSERE LA PACE E LA PACE CREA IL MONDO NUOVO PER TUTTI!!!
Asia e Rebecca
Il giorno 21 ottobre è venuto un testimone della SHOAH, Aldo Liscia, che è un anziano di 96 anni.
Aldo è venuto per raccontarci la sua storia. Aveva una moglie chiamata Serra.
Prima abbiamo iniziato con le domande, in mezzo Alessandro ha letto i divieti e gli obblighi e ad ognuno di essi noi alzavamo i cartelli. Aldo si è molto emozionato nel vederli.
Ci ha raccontato che lui era andato in Francia e poi in Svizzera, si era affittato una stanza ed andava all’Università.
È stato una grande emozione incontrare un uomo con un cuore ed una forza così grandi!
Federico
Venerdì 21 ottobre è stata una giornata molto interessante. È venuto a trovarci Aldo Liscia, un uomo di 96 anni molto coraggioso e, nonostante l’età, ancora vivace.
Ci ha raccontato della sua dolorosa esperienza durante la SHOAH nella Seconda Guerra Mondiale.
La cosa che più mi ha colpita è stato il suo racconto di quando non sapeva cosa fosse successo alla sua famiglia, in quel momento ho pensato a come mi sarei sentita persa senza i miei cari e mi sono sentita molto triste.
Questa visita credo che ci sia servita per riflettere su quante cose brutte sono successe durante la guerra e per aiutarci a non commettere mai sbagli ed azioni brutte nei confronti di persone “diverse” da noi. VIVA LA PACE!
Iris
A scuola ci è venuto a trovare il signor Aldo Liscia e noi abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo. Un sopravvissuto alla SHOAH. Per me, e credo anche per i miei compagni, è stato emozionante conoscere una persona così importante, la quale ha avuto una vita difficilissima, non solo da adulto, ma addirittura da ragazzo, di soli 17 anni, nemmeno maggiorenne. Ha vissute cose orribili, assurde, difficili e senza senso. Il signor Aldo Liscia è stato così contento di vederci che ha voluto regalarci una parola per il nostro futuro: LIBERTA’. La libertà di saper criticare qualcuno, di capire ciò che è sbagliato e di poter dire che nessuno mai ti porterà nei campi di concentramento o ti fucilerà!
Se non c’è la libertà, c’è l’inferno, e se non ci sono i bambini, non c’è un popolo, perché i bambini sono il futuro del mondo.
Federico
Venerdì 21 ottobre abbiamo ricevuto un ospite molto importante: il signor Aldo Liscia, un sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale. Il signor Aldo ci ha raccontato la sua storia partendo da quando era piccolo.
L’episodio che più mi ha colpito è stato quando Aldo ha detto che lui non si rendeva conto che stavano succedendo queste azioni brutte contro gli ebrei. Aldo ci ha raccontato che aveva incontrato una ragazza di 13 anni che poi diventò sua moglie.
Adesso però lasciamo un attimo perdere questi fatti e parliamo un po’ di Aldo. Aldo è un “vecchietto” in gamba, visto però che ha 96 anni, non sente molto bene, per parlargli bisogna alzare la voce, ma ci sono abituata perché mia nonna ha la stessa età del signor Aldo.
Mi ha anche colpito quando ha raccontato del periodo che aveva vissuto in Francia, dove aveva dovuto sopravvivere con pochi soldi facendo il traduttore. È anche stato avventuroso il suo passaggio dalla Francia alla Svizzera, ha dovuto falsificare il passaporto con l’aiuto del papà di un suo amico; così è riuscito ad andare in Svizzera e a salvarsi. Aldo, finita la guerra, è riuscito a tornare in Italia e ha ritrovato la sua famiglia sana e salva.
Sofia
Venerdì 21 ottobre 2016 ero a scuola, una giornata SPECIALE. Ettore ed Amanda ci aiutavano con le riprese video. Durante l’intervallo è arrivato il testimone della SHOAH, Aldo Liscia. È stato un onore, ho imparato tanto, mi è piaciuto e mi sono sentita molto emozionata. È un uomo che può insegnare tanto e nella giusta maniera. Sono rimasta molto colpita dalle sue parole, sentire la sofferenza del passato; ci ha detto che la sua difficoltà più grande è stata il non avere notizie della sua famiglia. Aveva solo 17 anni, nell’adolescenza è difficile cavarsela da soli senza nessun aiuto… lui aveva degli amici: uno di Padova, un altro di Milano e uno di Torino. Viveva in una bellissima villetta di fronte al mare, aveva un sorella ed un fratello. Lui non se ne accorgeva di quello che stava succedendo attorno a lui. Ci ha detto che il coraggio vive dentro ogni bambino e che dobbiamo imparare e studiare tanto.
La sua parola magica è LIBERTA’; ognuno ha il diritto di sentirsi libero, di fare ciò che ha piacere di fare senza essere giudicato.
Sua moglie è mancata 4 anni fa e sono stati insieme 75 anni.
Come ha detto un mio compagno di classe: ho sentito il cuore di un uomo vero.
Aldo sta per compiere 96 anni e non li dimostra affatto. Lui è molto speciale ed è grazie alle persone come lui che il mondo è diverso (migliore). È stato un bellissimo momento e stringergli la mano, è stato un momento toccante; non avevo mai visto tutti i miei compagni, così attenti. Mentre Alessandro leggeva un brano dal diario di Anne Frank, dei bambini si mettevano a turno i cartelli dei divieti davanti alla faccia ed Aldo è rimasto meravigliato dal nostro lavoro. Abbiamo pure fatto la ripresa dei cartelli che soffocavano gli ebrei, ma che poi si trasformavano in FIORI.
Eravamo seduti in cerchio ed Aldo era in centro, tutti avevamo un foglietto per leggergli la domanda e secondo me siamo stati BRAVISSIMI. Ho notato che tutti eravamo felici di averlo incontrato.
Per me è stata un’emozione unica! Grazie di averci donato la voce del passato.
Ester
Venerdì 21 ottobre è venuto un testimone della Seconda Guerra Mondiale, Aldo Liscia.Ci ha raccontato la sua storia e ci ha dato alcune risposte alle domande che gli avevamo posto.
Durante la guerra nella maggior parte del tempo Aldo è rimasto nascosto. È riuscito ad andare all’Università in Svizzera, che era un paese neutrale, ed anche a guadagnare qualche soldo. Così riuscì a cavarsela e a passare il periodo della guerra.
Aldo ci ha regalato una parola per il nostro futuro: libertà.
Queste erano alcune informazioni su Aldo Liscia, le sensazioni e le emozioni sono stampate dentro di me!
Daniele
Venerdì 21 è venuto a trovarci il signor Aldo Liscia che ci ha raccontato la sua vita da quando era ragazzo. Noi gli abbiamo fatto delle domande alle quali a risposto con molta disponibilità. Quando era un ragazzo ha vissuto il dramma della Seconda Guerra Mondiale. Aldo era uno studente, ma dovette interrompere gli studi perché le leggi razziali impedivano agli ebrei di far parte della società. Per tenersi informato sulla guerra, usava una cartina alla quale attaccava delle puntine sulle zone conquistate dai tedeschi e dagli alleati.
Ci ha dato una grande lezione di vita e la parola magica per vivere bene il nostro futuro: libertà.
Matteo
Oggi a scuola è venuto a farci visita il signor Aldo Liscia, un uomo di 96 anni che ci ha raccontato la sua storia ed io farò lo stesso: Aldo aveva 17 anni quando è scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, dopo svariati tentativi riuscì a scappare in Svizzera. Riuscì a salvarsi dai nazifascisti e adesso racconta la sua storia ai bambini.
L’emozione che ho sentito sono riuscito a provarla solo un’altra volta: quando è venuta a raccontarci la sua storia Susanne Raweh. È stata un’emozione che mai dimenticherò. La voce dei “saggi”, mi ha colpito ed io la trasformerò in CAMBIAMENTO!
Grazie signor Aldo!
Samuele
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