L’Isis è stato quasi completamente sconfitto e allontanato dal golfo di Sirte, dove aveva messo radici fin dall’inizio del 2016, ma i combattimenti continuano.
Il 7 dicembre 2016 un gruppo di varie milizie indipendenti, legate a Misurata e a Bengasi, ha attaccato a Bin Jawad e Nofaliya l’esercito di Khalifa Haftar, nonostante sia stato raggiunto un accordo provvisorio fra le principali fazioni per lasciare ad Haftar − che ha la forza militare preminente − il controllo dei terminali petroliferi del bacino di Sirte (che contiene il 70% delle riserve di petrolio della Libia), perché vengano gestiti a favore di tutta la popolazione della Libia.
L’attacco è stato respinto, ma è segno che i gruppi locali non accettano l’accordo e sono ancora pronti a combattere per impossessarsi del petrolio. La guerra civile continua.
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