La priorità della diplomazia indiana è la gestione dei rapporti con Cina, Russia, Pakistan e Stati Uniti. In questo contesto l’Iran ora rappresenta sia una opportunità sia un pericolo.
Dopo la revoca delle sanzioni internazionali all’Iran nel 2016 l’India è stata in prima fila per riallacciare rapporti economici e strategici. L’accordo di maggiore importanza firmato da allora è lo sviluppo del porto di Chabahar, sulla costa iraniana, in cui l’India dovrebbe investire 500 milioni di dollari. Il progetto fa parte di un accordo trilaterale India-Iran-Afghanistan che aprirebbe le porte dell’Afghanistan al commercio internazionale, perché l’India costruirebbe anche 500 chilometri di ferrovia per collegare il porto alla città di Zahedan, sul confine fra Iran e Afghanistan, investendo atri 1600 milioni di dollari.
È un progetto grandioso che porterebbe beneficio a tutti e tre i paesi interessati, ma è soprattutto importante per l’India, che non ha alternative per raggiungere l’Asia Centrale, dato che il Pakistan non permette ai mezzi di trasporto indiani di transitare sul suo territorio e non permette ai mezzi afghani di entrare in India attraverso il confine pachistano. Il porto di Chahabar costituisce l’alternativa al porto di Gwadar che i Cinesi sviluppano in Pakistan, come parte della Belt and Road Initiative. Chahabar interessa non soltanto l’India e l’Iran, ma anche il Giappone, che proprio come l’India vuole aprirsi vie alternative per il commercio, che non siano dominate dai Cinesi e dai Pachistani. Perciò il Giappone ha deciso di entrare nel consorzio per il porto di Chahabar. La collaborazione fra India e Giappone per creare infrastrutture per i commerci è agli inizi, ma dovrebbe estendersi all’Africa, dove i due paesi intendono aprire il ‘Freedom Corridor’, il corridoio della libertà, in alternativa al corridoio economico progettato dai Cinesi con ferrovie e strade che attraversano l’Africa subsahariana da est a ovest, all’interno di un possibile ‘Great Equatorial Land Bridge’, che potrebbe promuovere in modo possente l’economia dell’Africa.
L’attuale gelata nei rapporti fra USA e Iran dopo l’elezione del presidente Trump mette in imbarazzo l’India, che non vuole opporsi apertamente alla politica USA. Lavorare con l’Iran in questo periodo mette anche a rischio i rapporti con gli Arabi sunniti e con Israele, con cui l’India ha sempre avuto rapporti cordiali. L’altro paese chiave per l’India è la Russia, suo tradizionale alleato e sostenitore, con cui il dialogo è intenso e costante.
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