Ma l’apparente comunanza di rivendicazioni nazionaliste in Catalogna e in Kurdistan copre situazioni radicalmente diverse. Sia i Catalani sia i Curdi saranno presto chiamati a votare al referendum sull’indipendenza: i Catalani vogliono uno stato indipendente dalla Spagna, i Curdi uno stato indipendente dall’Iraq. Dopo 500 anni di storia unitaria i Catalani desiderano l’indipendenza come una sorta di rivincita culturale, possibile ora che l’economia e la difesa paiono dipendere da trattati e da alleanze sovranazionali e lo stato centrale sembra quasi inutile. L’indipendenza catalana, se realizzata, sarà una prova del superamento dello stato-nazione come entità indispensabile per lo sviluppo economico e per la protezione dei diritti dei cittadini, sarà segno di fiducia nelle istituzioni sovranazionali e nel progredire della globalizzazione.
In Medio Oriente, invece, dopo il crollo dell’Impero Ottomano nel 1918 diverse nazionalità si trovarono all’interno di stati multietnici e multireligiosi che non avevano lottato per ottenere l’autonomia. Attraverso gli anni hanno imparato che, in quanto minoranze, possono essere private di diritti e di risorse, perseguitate, uccise dalla maggioranza. Così hanno acquisito non soltanto la consapevolezza di essere una ‘nazione’ diversa, ma la determinazione a combattere e morire per ottenere l’indipendenza e avere uno stato proprio, con un proprio esercito difensivo. Combattere e morire per l’indipendenza toccò prima agli Armeni, vittime del genocidio del 1915, poi agli Ebrei in Israele nel 1948-9. Ora lo stanno facendo i Curdi iracheni, oppressi, umiliati e uccisi con i gas dal governo di Saddam Hussein, che stanno strappando palmo a palmo il territorio all’ISIS e vogliono tenerselo.
In Medio Oriente, come in parti dell’Africa, il nazionalismo è oggi ricerca e difesa della libertà e della sicurezza personale, come lo fu per gli Europei nel corso del 1800. In Europa il secessionismo etnico è l’aspirazione al superamento dello stato nazione, il ritorno alla condizione dei grandi imperi multietnici, in cui le comunità si amministravano in modo indipendente. È come se Europa e Medio Oriente vivessero in epoche storiche distanti fra di loro due secoli.
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