Nello svolgere l’analisi storica della globalizzazione Dani Rodrik usa esempi storici specifici per porre l’attenzione del lettore sui pericoli e sui benefici della globalizzazione. Ne conclude che una base ristretta di regole internazionali che lasci sufficiente spazio di manovra ai governi nazionali rappresenterebbe una forma di globalizzazione migliore, perché potrebbe mitigare i mali caratteristici della globalizzazione e, nello stesso tempo, mantenerne i vantaggi economici essenziali. “Abbiamo necessità di una globalizzazione intelligente più che di raggiungere i livelli massimi di globalizzazione”, dice Rodrik. E la misura più urgente è riportare sotto controllo i flussi di capitali, anche soltanto per conoscere con certezza quantità, direzioni e motivazioni dei flussi finanziari ed evitare un’altra crisi finanziaria come quella degli anni 2008-2011.
Grazie a tale modo di vedere sarà possibile costruire un’economia mondiale sana e sostenibile, nell’ambito della quale verrà lasciato spazio alle democrazie per determinare e forgiare il proprio futuro.
A cura di Ilaria Canzani
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