La Cina è uscita dall’abituale cautela formale minacciando il Vietnam di attacco militare se non cessa immediatamente le operazioni di esplorazione dei fondali sottomarini attorno alle Spratley, isolotti contesi nel Mar Cinese Meridionale, che ha vasti giacimenti sottomarini di gas naturale. Le esplorazioni, condotte dalla spagnola Repsol per conto del governo vietnamita, sono state sospese. Contemporaneamente la Cina ha invece sviluppato un accordo con il governo delle Filippine per l’esplorazione congiunta dei fondali.
O con il bastone o con la carota, la Cina vuole imporre la propria egemonia sul Mar Cinese Meridionale. Sino a ora la libertà di navigazione di quel mare, come delle altre rotte internazionali, è stata garantita dalla sorveglianza dei mari e dei cieli da parte degli USA e dei suoi alleati. Portaerei americane hanno solcato le acque del Mar Cinese Meridionale a luglio 2017 per riaffermare la libertà di circolazione nelle acque internazionali a qualunque imbarcazione, mercantile o militare, che non compia atti ostili contro qualcuno. Aerei e navi cinesi hanno sorvegliato il transito, senza intervenire in alcun modo.
Ora sono state annunciate future esercitazioni congiunte di libertà di navigazione nel Mar Cinese Meridionale da parte delle marine di Inghilterra, USA, Giappone, Australia, India e Francia.
I vostri commenti
Per questo articolo non sono presenti commenti.
Lascia un commento
Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!
Accedi
Non sei ancora registrato?
Registrati