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Il centro degli scambi per l’India è sempre stata la Baia del Bengala, il mare a oriente della penisola. Attraverso la Baia del Bengala hanno sempre viaggiato, insieme ai prodotti, culture e religioni: induismo, buddismo, islam. Ora il Primo Ministro indiano Narendra Modi ha lanciato l’iniziativa ‘Act East’ (Azione a est), che fa seguito alla precedente iniziativa ‘Look Est’ (Sguardo a est). Lo scopo è costruire o migliorare le infrastrutture che collegano l’India al Myanmar, alla Malesia, al Vietnam e alla Tailandia, mettendo in rete un bacino di circa due miliardi di persone e un mercato con un PIL complessivo di 3800 miliardi di dollari. Anche Australia, Giappone e Corea del Sud rientrano fra i paesi cui l’India rivolge il suo progetto, oltre a Singapore, che dall’India compra quasi tutti i servizi per la tecnologia dell’informazione.
Fino al 1991 l’India ha sviluppato una economia semi-autarchica, chiusa alle importazioni dall’estero e perciò anche con poche esportazioni. Il principale partner commerciale, oltre che politico, era l’Unione Sovietica. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica il premier Narasimha Rao e il Ministro delle Finanze Manmohan Singh riformarono l’economia, puntando all’incremento delle esportazioni e all’attrazione di investimenti stranieri. L’India entrò nell’ASEAN (Association of Southeast Asian Nations) e il commercio con i paesi asiatici, che nel 1992 era di 2 miliardi di dollari all’anno, ha raggiunto i 72 miliardi nel 2012.
La crescita economica tanto agognata dovrebbe permettere all’India di aumentare la raccolta delle tasse, con cui costruire anche un sistema di difesa adeguato, ma per lo sviluppo economico occorrono infrastrutture di trasporto e di comunicazione moderni. L’India ha creato centri di servizi e di formazione digitale (campo in cui eccelle) in Cambogia, Myanmar, Vietnam e Laos, per essere nel cuore del futuro sviluppo tecnologico di tutti questi paesi. L’India confina col Myanmar, ma mancano sistemi di trasporto via terra che attraversino il Myanmar. Verranno sviluppati con due progetti: l’autostrada India-Myanmar-Tailandia e il sistema multimodale di Kaladan per collegare il porto indiano di Calcutta con il porto di Sittwe in Myanmar.
Ma con Act East l’India vuole assumere anche un ruolo centrale nel sistema di difesa del Sud-est Asiatico, in previsione della crescita militare della Cina. India e Giappone hanno stretto accordi contro il terrorismo e per condurre esercitazioni militari comuni. Il Giappone ha promesso di investire in India 35 miliardi di dollari in cinque anni in vari progetti, fra cui la costruzione di un treno superveloce fra Mumbai e Ahmedabad.
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