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L’8 dicembre 2017 il presidente Putin ha inaugurato la prima spedizione di gas naturale liquefatto (LNG) dalla penisola di Yamal, al Circolo polare artico. Fra gli accompagnatori c’era anche il Ministro per l’energia dell’Arabia Saudita.
La realizzazione degli impianti di Yamal, che sfruttano quello che si ritiene il maggior giacimento di gas esistente al mondo, ha richiesto un investimento di 27 miliardi di dollari. Gli azionisti della Yamal LNG sono la russa Novatek, che detiene il pacchetto di controllo, la China National Petroleum Corp, la francese Total, il Silk Road Fund cinese. Il terminal di Yamal incorpora il porto di Sabetta, un nuovo aeroporto e una centrale elettrica da 380 megawatt. Alla realizzazione delle opere ha preso parte anche un gruppo di 20 aziende italiane.
Il gas naturale di Yamal giace sotto al permafrost siberiano, perciò l’estrazione richiede l’uso di tecnologie speciali. I lavori sono stati condotti a tempo di record, nonostante le sanzioni che hanno colpito la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.
La Russia ha già un altro grande impianto per l’esportazione di LNG, gestito da un consorzio di aziende guidate da Shell, sull’isola di Sakhalin, sulla costa dell’Oceano Pacifico.
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