Gli USA e i Curdi in Siria

19/01/2018

Il 17 gennaio Geopolitical Futures, fonte delle migliori analisi geopolitiche sulle aree d’interesse degli USA, ha pubblicato un articolo su come gli USA intendono giocare un ruolo nel futuro assetto della Siria, anche utilizzando i Curdi.

Il 14 gennaio un portavoce della coalizione guidata dagli Stati Uniti contro lo Stato Islamico in Siria ha annunciato che gli Stati Uniti intendono lavorare con le Forze Democratiche Siriane (Syrian Democratic Forces, SDF) per creare e addestrare un nuovo esercito di sicurezza di frontiera composto da 30000 soldati. La Turchia ha reagito all’annuncio con indignazione. La SDF è composta soprattutto da milizie curde comandate dall’Unità di Protezione Popolare (YPG). Secondo la Turchia, lo YPG è un braccio del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (il PKK), classificato da Istanbul come un’organizzazione terroristica (anche gli Stati Uniti considerano il PKK un’organizzazione terroristica, ma ritengono che sia staccato dallo YPG). La Turchia minaccia di invadere Afrin “in qualsiasi momento” e di distruggere il nuovo “esercito terrorista” supportato dagli USA. Può darsi che gli USA lascino spazio all’esercito turco? Forse sì, ma soltanto nella zona di Afrin, separata dal resto della regione curda (mappa sopra).

Fino ad ora sono sotto addestramento soltanto 230 militanti. È davvero poco rispetto ai 30000 previsti. L’annuncio perciò ha per ora uno scopo più politico che militare. Gli Americani si stanno preparando per la prossima fase del conflitto, che vedrà contrapposte due coalizioni: da una parte la Russia con l’Iran e la Siria del presidente Bashar al Assad; dall’altra la Turchia con l’Armata Nazionale Siriana, costituita da gruppi ribelli sostenuti dalla Turchia fin dal 2012, rinforzati dall’apporto di nuove reclute islamiste. Gli USA hanno poca influenza sulle due coalizioni e devono trovare un modo per mantenere la loro presenza nel Medio Oriente. Se una delle due coalizioni vince, gli Stati Uniti perdono. Nonostante l’avversione per i gruppi jihadisti di cui fa largo uso la Turchia, gli USA non vogliono che Assad torni ad avere il pieno controllo del territorio siriano, perché questo darebbe all’Iran l’egemonia regionale. Lasciar invadere Afrin alla Turchia mentre gli Stati Uniti espandono la forza combattente curda nel nord-est della Siria risolverebbe il problema, anche se a spese dei Curdi di Afrin.

Con la formazione di un esercito dominato dai Curdi nel nord della Siria, gli Stati Uniti vogliono creare una nuova entità da utilizzare come forza di equilibrio tra i due blocchi in competizione. Il nuovo esercito dipenderà dagli Americani per la sopravvivenza, quindi agirà nel loro interesse. Gli Stati Uniti non sono però disposti a impegnarsi per sconfiggere una o l’altra coalizione: il risultato sarò giudicato positivo se impedirà che una delle due coalizioni domini la regione.

 

 

Con la formazione di un esercito dominato dai Curdi nel nord della Siria, gli Stati Uniti vogliono creare una nuova entità da utilizzare come forza di equilibrio tra i due blocchi in competizione. Il nuovo esercito dipenderà dagli Americani per la sopravvivenza, quindi agirà nel loro interesse. Gli Stati Uniti non sono però disposti a impegnarsi per sconfiggere una o l’altra coalizione: il risultato sarò giudicato positivo se impedirà che una delle due coalizioni domini la regione

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.