Durante la Guerra fredda l’Unione Sovietica ebbe ottimi e intensi rapporti con il Sudan, come con molti altri paesi africani. Dopo il 1991 quei rapporti furono interrotti perché la Russia era priva di una strategia sostituiva per l’Africa e non aveva risorse da usare per esercitare egemonia lontano da casa. Ora i rapporti sono ripresi. Durante una visita di stato a Mosca lo scorso novembre, il presidente sudanese Omar al Bashir ha invitato i Russi a costruire una base militare sul Mar Rosso, facendo notare la necessità di contrastare la presenza degli Stati Uniti e di altre potenze nella regione. Infatti Eritrea, Gibuti e Somalia negli ultimi anni hanno fatto il possibile per persuadere le potenze straniere a costruire basi sul loro territorio in cambio di denaro.
Durante la Guerra fredda l’Unione Sovietica ebbe ottimi e intensi rapporti con il Sudan, come con molti altri paesi africani. Dopo il 1991 quei rapporti furono interrotti perché la Russia era priva di una strategia sostituiva per l’Africa e non aveva risorse da usare per esercitare egemonia lontano da casa. Ora i rapporti sono ripresi. Durante una visita di stato a Mosca lo scorso novembre, il presidente sudanese Omar al Bashir ha invitato i Russi a costruire una base militare sul Mar Rosso, facendo notare la necessità di contrastare la presenza degli Stati Uniti e di altre potenze nella regione. Infatti Eritrea, Gibuti e Somalia negli ultimi anni hanno fatto il possibile per persuadere le potenze straniere a costruire basi sul loro territorio in cambio di denaro.
Al Bashir sta cercando anche un riavvicinamento con gli USA, dopo un lungo periodo di sanzioni economiche imposte a seguito delle atrocità commesse in Darfur. Il Sudan si sta anche allontanando dall’Iran per ingraziarsi l’Arabia Saudita e i suoi alleati, ma vuole in primo luogo farsi amica la Russia, che può far fronte alle gravi e urgenti necessità alimentari del paese. La Russia ha promesso un milione di tonnellate di grano, assistenza energetica e armi.
Le attività di Mosca in Africa non si fermano al Sudan. Iniziative di cooperazione militare sono state attivate anche con la Repubblica Centroafricana, nonostante l’embargo sulle armi imposto al paese dal 2013.
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