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Da quasi cinque anni Russia e Ucraina si affrontano in combattimenti a bassa intensità nelle regioni orientali dell’Ucraina, che confinano con la Russia. Ora i conflitto si sta allargando sul mare.
I Russi hanno costruito un ponte fra la Crimea (che è in mano russa, ma che l’Ucraina considera territorio proprio) e la terraferma russa, a cavallo dello stretto fra il mar d’Azov e il mar Nero. Il ponte controlla perciò la navigazione fra i due mari. L’Ucraina − che si estende lungo la costa occidentale del mar d’Azov mentre la Russia possiede quella orientale − sostiene che i Russi impediscono la navigazione alle sue navi, perciò il 19 settembre ha annunciato la costruzione di una base sul mar d’Azov per la sua marina militare. Il mar d’Azov è la vera posta in gioco fra i due paesi. La Russia vuole tornare ad avere il controllo di entrambe le coste, come ai tempi degli zar e dell’Unione Sovietica, perché è il cortile di casa, l’unico suo accesso a mari a clima temperato. L’Ucraina non intende cedere.
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