L’ha detto il direttore generale di Gazprom a inizio ottobre.
L’economia del Turkmenistan dipende dall’esportazione di energia, ma i prezzi bassi e la relativa contrazione dei consumi degli ultimi anni hanno ridotto di molto gli introiti. La Russia ha interrotto le importazioni dal 2016, poi il Turkmenistan ha interrotto le forniture all’Iran perché il prezzo era troppo basso. L’unico grande acquirente è la Cina, che ha anche finanziato la costruzione delle infrastrutture estrattive e del gasdotto. L’attuale prezzo di mercato è molto basso. Larga parte del prezzo pagato dalla Cina per i 30-40 miliardi di metri cubi di gas acquistati annualmente ritorna alla Cina come rimborso del finanziamento, perciò le finanze del Turkmenistan sono allo stremo.
I negoziati sono in corso, ed è probabile che la Russia sia disposta a riaprire le importazioni chiedendo in cambio al Turkmenistan cooperazione nel campo della sicurezza, per contribuire a controllare l’espansione del terrorismo islamista (il Turkmenistan confina con l’Afghanistan).
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