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Dopo l’arresto in Canada di Meng Wanzhou della Huawei, colosso cinese della telefonia, la Cina ha accusato due Canadesi, incluso un ex diplomatico, di attività anti-cinesi, e ha condannato a morte un altro cittadino canadese accusato di commercio di stupefacenti. Il Canada probabilmente non si aspettava reazioni così dure. L’arresto di Meng Wanzhou è avvenuto su richiesta degli USA, perché la Huawei ha tenuto nascosti i suoi legami con la società Skycom, che viola le sanzioni imposte dagli Usa all’Iran.
L’economia del Canada è strettamente legata a quella degli USA, così come la sua sicurezza, perciò il Canada non può permettersi di discostarsi molto dalle politiche americane. Nei confronti della Cina il Canada è soprattutto un paese cliente, che importa molto più di quanto esporti (vedi immagine). Forse si aspettava di essere trattato con più rispetto, tanto più che lo scorso novembre il premier canadese aveva dichiarato di essere pronto a discutere un trattato di libero scambio con la Cina.
Il Canada fa parte della TransPacific Partnership (TTP), che invece gli USA di Trump hanno deciso di non sottoscrivere, il cui scopo è proprio l’applicazione di una politica commerciale comune nei confronti della Cina. Però fa anche parte dell’accordo dei ‘5 occhi’ (FVEY, abbreviazione di Five Eyes), che è il nome informale degli accordi fra i 5 paesi anglofoni (USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito) che fin dal dopoguerra condividono sistemi di sorveglianza e informazioni di intelligence. Il gruppo FVEY ha deciso lo scorso luglio 2018 di collaborare per impedire che nella rete 5G per la telefonia mobile vengano usate componenti cinesi, che potrebbero raccogliere segretamente dati sensibili di intelligence. Gli USA, l’Australia e la Nuova Zelanda hanno proibito alle proprie aziende e ai propri cittadini di utilizzare componenti della Huawei nelle loro reti 5G. La più grande azienda inglese di telecomunicazioni ha annunciato la stessa decisione, probabilmente il Canada farà lo stesso annuncio a breve.
Rimane da vedere che cosa faranno i paesi europei, soprattutto la Germania. È una decisione di fondo su cui l’Unione Europea dovrà trovare un accordo. La reazione della Cina all’arresto di Meng Wanzhou potrebbe essere il prototipo di simili future reazioni anche nei confronti di cittadini di altri paesi che si schierassero contro l’alta tecnologia cinese? L’arresto di uomini d’affari e diplomatici occidentali peggiorerebbe le possibilità di collaborazione anche in altri settori tecnologici, ovviamente, perciò il governo cinese eviterà reazioni troppo dure.
Si stanno ponendo le premesse per una possibile seconda Guerra fredda, questa volta fra l’Occidente e la Cina. Possibile non significa inevitabile, ma le grandi aziende e i mercati azionari iniziano a prendere in considerazione tale possibilità.
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