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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la Russia per il ritiro delle forze straniere dalla Siria. Le forze straniere di cui Israele vuole il ritiro sono quelle dell’Iran, paese che da 40 anni dichiara pubblicamente la sua volontà di distruggere Israele. La Russia non ha dato esplicita conferma dell’accordo, che però appare probabile perché la Russia vuole mantenere Assad al potere in Siria, ma non in condizione di sostanziale vassallaggio all’Iran. Negli ultimi anni gli Iraniani hanno combattuto duramente in Siria per salvare il potere di Assad, in pieno accordo con i Russi e gli Iracheni, ma ora nessuno vuole che gli Iraniani abbiano di fatto il controllo militare dell’intera Mesopotamia oltre che del Libano, dove la loro presenza militare è radicata da decenni attraverso gli Hezbollah.
La Russia ha assunto un ruolo egemone nella guerra in Siria non soltanto presentandosi come protettrice di Assad e del suo esercito, ma anche dimostrando di saper condizionare e limitare gli interventi militari dei Turchi e degli Iraniani e mettere in secondo piano le operazioni americane contro l’ISIS. La Russia ha così dimostrato la sua capacità egemonica sul Caucaso, sul Caspio e sulla Siria, ma non intende entrare in conflitto aperto con gli interessi degli altri stati della regione, soprattutto se alleati militari degli USA, come Turchia e Israele. La Russia vuole la pacificazione della regione, non vuole altri scontri, ma per raggiungere la pacificazione ora occorre cambiare atteggiamento nei confronti dell’Iran e farlo sloggiare dalla Siria. Ci riuscirà? Usando quali argomenti, offrendo che cosa in cambio? Come reagirà l’Iran?
La Russia e l’Iran hanno cooperato in Siria, ma sono rivali per l’egemonia sui paesi del Mar Caspio, soprattutto sull’Azerbaigian e i suoi grandi giacimenti di petrolio. La Russia offrirà un accordo in Azerbaigian in cambio del ritiro dalla Siria, o si attiverà invece per sobillare gli Iraniani alla rivolta e obbligare gli Ayatollah a concentrare le forze sulla repressione interna, distogliendole dall’espansione all’estero?
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