Le nazioni esistono, ma che cosa le caratterizza, che cosa le ha forgiate? Non c’è una risposta unica, valida per ogni gruppo umano che si auto-definisce nazione. Gli elementi ricorrenti nella caratterizzazione di ogni singola nazione sono quattro: il territorio, i legami di sangue (pomposamente detto il ‘lignaggio’), la lingua/cultura e la legge/religione, ma nella storia di ogni nazione questi elementi hanno avuto pesi molto diversi e possono avere ancor oggi un’importanza fondamentale oppure essere del tutto ininfluenti: dipende da come la nazione è andata formandosi nella storia, e le storie nazionali sono molto diverse fra di loro. Vediamone alcuni esempi.
La nazione americana è fondata sulla legge. I discendenti dei primi immigrati divennero Americani perché si diedero un governo autonomo e una propria costituzione. Anche a molte generazioni di distanza gli Americani mantengono il ricordo delle loro diverse origini e ne hanno nostalgia, ma in loro sempre prevale la necessità di conquistare o mantenere uno spazio di vita negli USA, nonché l’orgoglio di appartenere a una nuova nazione forte e libera. Il territorio si è esteso fino a comprendere 50 stati, la popolazione ha centinaia di provenienze culturali ed etniche diverse, ma la società americana è una sola, ed è basata sull’adesione intellettuale ed emotiva ai principi della dichiarazione d’indipendenza e della successiva costituzione.
Ancora più essenzialmente radicata nella Legge è l’appartenenza alla nazione ebraica, la cui storia però richiederebbe un saggio a parte, tanto è lunga e complicata. Gli Ebrei sono la più antica nazione esistente al mondo, e cementano l’appartenenza esclusivamente col rispetto di una stessa legge morale, religiosa e comunitaria.
Si potrebbe pensare che l’identità della nazione australiana, costituita da immigrati di varia origine e provenienza, proprio come quella americana, sia anch’essa basata sulla legge, ma non è così. Le differenze fra le culture di origine si sono mantenute in Australia in modo molto più netto e tendono a frazionare la società. La costituzione australiana non è stata il motore della storia nazionale, lo è stata la volontà dell’Inghilterra di colonizzare la terra deportandovi gli indesiderati o indesiderabili. Non c’è mai stato in Australia un vero movimento di indipedenza, né un grandioso sogno di costruzione di una nuova società tramite una nuova costituzione. Il senso dell’appartenenza alla nazione è per gli Australiani la condivisione di uno specifico territorio, lontano e isolato da ogni altro.
Su che cosa poggia l’identità della nazione ungherese, o magiara? I Magiari vennero da qualche area dell’Asia Centrale e si sistemarono nel bacino dei Carpazi, dopo averne sconfitto, scacciato o sterminato le popolazioni residenti, fra il VI e il IX secolo. Hanno una lingua comune che non ha nessuna parentela con le lingue dei popoli confinanti. Sono cristiani, in maggioranza cattolici. I Magiari non divennero nazione occupando il bacino dei Carpazi, ma vi arrivarono già come nazione, una nazione nomade legata da un giuramento tribale di sangue, che richiedeva alle tribù di migrare insieme e insieme conquistarsi un territorio. Un Ungherese parla ungherese, ha genitori e nonni ungheresi, non ha dubbi sul fatto che l’appartenenza alla nazione ungherese sia basata sulla stirpe, sull’origine famigliare. Non è mai stato altro che così nella storia ungherese.
Che cosa fa una nazione di noi Italiani? In che cosa ci riconosciamo tutti? Sicuramente nella lingua e nella cultura sviluppatasi in Italia nel periodo dell’Umanesimo e del Rinascimento, cioè la lingua di Dante, la morale cristiana piuttosto lassa del Rinascimento e tutta la grande arte italiana a partire dal XII secolo, che caratterizza anche i paesaggi d’Italia.
Anche come ideologie politiche i nazionalismi sono diversi, tanto quanto diverse fra di loro sono le storie nazionali. Parlare di nazionalismo in modo generico, come se si trattasse di un unico fenomeno, non ha senso né riguardo al passato né riguardo all’oggi.
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