Succede a Roma, grazie all’iniziativa di un gruppo di docenti ed educatori di lunga esperienza e di provata capacità, che dal prossimo settembre dedicheranno tutte le loro capacità e le loro risorse personali per far del “Parco della gratitudine” una piccola scuola d’eccellenza, un esempio da seguire. Mettersi in gioco totalmente in questo difficile periodo è un gesto di coraggio, di generosità e di fiducia nella nostra società, oltre che in se stessi.
Sappiamo sin dal Rinascimento che ognuno raggiunge il proprio livello di eccellenza se impara facendo, immerso nella realtà della vita circostante. Lo ribadiscono costantemente i grandi educatori, inclusa la nostra grande Maria Montessori, che la scuola pubblica italiana ha purtroppo dimenticato. È questo il principio ispiratore del Parco della gratitudine.
La formula del Parco della Gratitudine ha due caratteristiche uniche:
programma, orario e didattica sono personalizzati allievo per allievo, per aderire al meglio alle necessità e alle possibilità di ogni studente e di ogni famiglia;
le famiglie degli allievi sono invitate a partecipare alle attività didattiche insegnando il proprio lavoro, spiegandone obiettivi e difficoltà, tecniche e utilità.
Auguriamo a Maurizio Maglioni e ai suoi colleghi che l’iniziativa abbia pieno successo e largo seguito anche in altre parti d’Italia, nell’interesse dei nostri figli e nipoti. La Fondazione CDF sostiene il Parco della Gratitudine, come ha sostenuto in passato i seminari di didattica ‘rovesciata’ per docenti.
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