Il Sudan ha risorse naturali e terreno agricolo sufficiente a farne un paese prospero, ma le lunghe e feroci guerre tribali, la corruzione e il cattivo governo ne fanno uno dei paesi più poveri del mondo, con un PIL medio pro capite di soli 700 dollari l’anno. La popolazione affamata e disperata fornisce giovani pronti a combattere a pagamento.
In Yemen il Sudan combatte dal 2015 contro gli Houthi in cambio di aiuti economici dall’Arabia Saudita. I Sauditi pagano stipendi molto allettanti ai militari sudanesi in Yemen: 5500 dollari al mese per i soldati semplici, 8200 per gli ufficiali! I giovani sudanesi hanno fatto a gara per ottenere l’ingaggio, ma sono stati impegnati nelle missioni più rischiose e hanno perso circa il 30% degli effettivi, fra morti e feriti gravi. L’opinione pubblica sudanese oggi non crede più alla propaganda del governo, che diceva di mandare i soldati in Yemen a difendere la religione e i suoi luoghi santi. Perciò il Sudan oggi ha soltanto un piccolo contingente in Yemen, per lo più con funzioni di addestramento, ma nel 2015 aveva 40000 uomini.
Oggi il Sudan ha truppe in Libia in sostegno del generale Haftar, ma ufficialmente nega di averle inviate, perciò il loro numero non è certo. Gruppetti di mercenari sudanesi arruolati da privati e pagati dagli Emirati Arabi Uniti per andare a combattere in Libia sono stati spesso intercettati in Darfur o nel sud della Libia stessa. Ad arruolarli è la Black Shield Security Services Company, che li istruisce ma li paga pochissimo, 25 dollari al mese, perciò ricorre a giovani senza esperienza. Gli Emirati forniscono finanziamenti e aiuti d’importanza vitale per il mantenimento dell’intero esercito sudanese e acquistano quasi tutta la produzione delle miniere d’oro del Sudan.
Almeno altri 3000 combattenti sudanesi di lunga esperienza combattono in Libia per i Janjaweed, gruppo paramilitare arabo che ha condotto la guerra civile in Darfur dal 2003 al 2009 e ora è al servizio del generale Haftar in Libia. Altri gruppi di milizie sudanesi che hanno combattuto la guerra civile sono già confluiti in Libia da tempo. Pare che circa la metà dei soldati al servizio di Haftar siano sudanesi.
Il Sudan era un paese prospero, ma la perdita del Darfur dopo una lunghissima guerra civile l’ha lasciato in condizioni economiche, sociali e politiche misere. L’inflazione è al 70% annuo, il debito pubblico è il 122% del PIL e lo stato non ottiene più credito sul mercato finanziario. Dal 2019 c’è un nuovo governo, ma non si intravede ancora nessun cambiamento nella situazione del paese.
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