Marocco e Algeria nell’occhio delle grandi potenze

17/10/2020

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Il segretario di stato americano Mark Esper è reduce da un tour di Tunisia, Algeria e Marocco, paesi che raramente hanno goduto delle attenzioni della diplomazia americana. Ma il Mediterraneo e le coste del Nord Africa stanno diventando un luogo di competizione fra potenze regionali e globali, cui anche gli USA debbono interessarsi, se non altro per contrastare le mire egemoniche dei rivali. Durante la visita sono stati firmati accordi di cooperazione militare. La Russia è attualmente il grande fornitore di armi all’Algeria, inclusi i cacciabombardieri e i missili balistici. La Cina è fornitrice di ogni tipo di beni e investe molto in progetti infrastrutturali, soprattutto in Algeria, ma anche in Marocco. La Cina controlla già tramite la COSCO le operazioni del terminale per container nei porti di Tangeri (Marocco) e di Cherchell (Algeria). Dal 2015 in poi Russia e Cina hanno tenuto alcune esercitazioni militari congiunte nelle acque del Mediterraneo e stanno cercando un punto di approdo sulle coste del Marocco o della Mauritania, sull’Atlantico, per costruirvi una base navale.

Il Re del Marocco è particolarmente ben disposto nei confronti della Cina, visto il disinteresse mostrato sino ad ora dagli USA e in generale dall’Occidente per la sicurezza e lo sviluppo del Paese. Il Marocco acquista dalla Cina sistemi missilistici. A competere con la Cina in Marocco è presente la Francia, ovviamente. Francia e Marocco si stanno disputando la costruzione della ferrovia ad alta velocità fra Marrakesh e Agadir.

La Tunisia ha firmato l’accordo di partecipazione alla Belt and Road Initiative nel 2018, ma poi non ha partecipato a nessun progetto effettivo. Per l’Algeria la Cina è di gran lunga il primo partner economico. La Cina gode di prestigio morale in Nord Africa per aver sostenuto in passato i movimenti di indipendenza dei paesi coloniali, però l’attuale trattamento degli Uiguri musulmani nello Xinjiang suscita dubbi e timori.

La Turchia è massicciamente presente nei paesi del Nord Africa con le sue imprese di costruzione di strade e palazzi, ma recentemente è sempre più in difficoltà per la concorrenza delle aziende cinesi, che insieme al lavoro di costruzione offrono anche il finanziamento dell’intera opera.           

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