Conferenza di Claudia Rosenzweig con Alberto Cavaglion
Claudia Rosenzweig ci indica e spiega alcuni elementi fondamentali della storia della lingua e della letteratura yiddish, che ebbe una delle sue prime culle in nord Italia durante il Medioevo e vide una gran fioritura di testi stampati a Venezia all’inizio del Rinascimento, cosa davvero poco nota ai non specialisti, che della letteratura yiddish conoscono soltanto le grandi opere narrative del XX secolo, da Shalom Aleichem ai fratelli Singer.
I testi yiddish sono sempre scritti e stampati in caratteri ebraici, anche se lo yiddish non è affatto lingua affine all’ebraico, per essere accessibili all’intero mondo ebraico. L’uso di un altro alfabeto costituirebbe infatti una barriera più alta della differenza linguistica. Per molti secoli gli alfabeti sono stati usati per translitterare testi in lingue straniere che usavano altri alfabeti, trasferendo così le opere e le lingue stesse da una cultura all’altra. Anche questo è un argomento di grande interesse, cui raramente attribuiamo la dovuta rilevanza storica e politica.
Laureata in Lettere Classiche all’Università degli Studi di Milano, Claudia Rosenzweig ha scritto la tesi di dottorato all’Università Ebraica di Gerusalemme, specializzandosi in letteratura yiddish antica. Nel 2015 ha pubblicato l’edizione critica del romanzo cavalleresco Bovo d’Antona (Leiden – Boston 2015). Insegna all’Università di Bar-Ilan e sta preparando l’edizione critica dell’editio princeps della raccolta di racconti Mayse bukh (Basilea 1602).
La bella conferenza tenuta in collegamento Zoom il 9 dicembre 2020, di cui presentiamo la registrazione, tocca anche vari aspetti del rapporto fra lo yiddish e il mondo ebraico antico e moderno, fino a oggi.
In calce potete consultare la ricca bibliografia indicata dalla relatrice.
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