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La decisione dell’Etiopia di costruire una grande diga sul Nilo Blu mette in pericolo le risorse idriche egiziane, ma l’Egitto non ha strumenti per intervenire con efficacia. Potrebbe però sobillare ribellioni in Etiopia, approfittando delle tensioni inter etniche, e acquisire un potere ricattatorio sul governo etiope.
Le acque del Nilo sono essenziali per la vita degli Egiziani. L’85% di quelle acque provengono dal Nilo Blu, il più grande dei tributari, che nasce e scorre sugli altipiani etiopici. L’Egitto e l’Etiopia hanno una lunga storia di rivalità per l’acqua, inclusa una sanguinosa guerra aperta nel 1875. Nel corso del 1900 i due paesi hanno negoziato e firmato innumerevoli accordi, ma l’Etiopia non sempre li ha rispettati. La costruzione della Grand Ethopian Renaissance Dam, o grande diga del rinascimento etiope, in breve GERD, è quasi terminata. Da anni Etiopia, Egitto e Sudan hanno avviato e continuato negoziati, ma la costruzione è continuata. Ora il riempimento della diga toglierà acqua sia al Sudan sia all’Egitto, finché la diga non sarà completamente riempita. Il riempimento potrà avvenire in un tempo minimo di cinque anni, togliendo quasi tutta l’acqua ai paesi a valle, o molto più lentamente, togliendo soltanto un quarto o un terzo dell’acqua. Ovviamente l’Egitto punta a rallentare al massimo il riempimento.
L’Egitto non ha opzioni militari: bombardare la diga evitando le difese aeree etiopi sarebbe troppo rischioso e porterebbe a condanne internazionali che l’Egitto in questo periodo non si può permettere, perché il governo di alSisi è già molto indebolito sia all’interno sia internazionalmente.
Ma anche l’Etiopia ha grandi problemi interni. Da un paio di mesi l’esercito etiope tenta di sopprimere una rivolta nella regione del Tigrai, generando un flusso di rifugiati verso il confinante Sudan e scontri di frontiera con i soldati sudanesi. Più a ovest è a rischio di ribellione aperta anche la regione di Benishangul-Gumuz, sulle rive del Nilo Blu, mentre nell’Oromia già si sono avuti scontri fra l’esercito e milizie irregolari. Gli Oromi costituiscono un terzo della popolazione etiope; una loro rivolta ha provocato la caduta del precedente governo nel 2018. Gli altri grandi gruppi etnici del Paesi sino gli Amara e i Tigrini, che si stanno combattendo da novembre 2020.
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