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Il Brasile sta per aprire le gare per la costruzione della rete 5G e sa che affidarsi ad aziende cinesi, che costano meno, significa pregiudicare i rapporti con gli USA, soprattutto nel campo della Difesa.
Il Brasile ha risorse agricole, minerarie ed energetiche che lo rendono quasi autosufficiente. Questo gli ha sempre permesso di non schierarsi con nessuna grande potenza in modo formale e totale, tanto più che la popolazione brasiliana ha posizioni socio-culturali divergenti e fortemente polarizzate, che portano alla polarizzazione anche nei confronti degli schieramenti internazionali. È sempre stato così. Però nel campo della sicurezza il Brasile ha sempre collaborato principalmente con gli USA, persino nei periodi in cui aveva governi che simpatizzavano per il comunismo, in piena Guerra fredda.
L’abbondanza di risorse ha attratto gli investimenti cinesi in Brasile. Nel 2009 la Cina è diventata il primo partner commerciale del Brasile, superando gli USA, che lo erano stati negli 80 anni precedenti.
La proposta del Parlamento brasiliano per salvare i rapporti sia con la Cina sia con gli USA e proteggere i propri interessi economici è il seguente:
- le frequenze verranno appaltate unicamente a società di telecomunicazioni con sede in Brasile;
- la rete continuerà a essere costruita dalle tre aziende che hanno vinto appalti in passato e già stanno costruendo le infrastrutture per la banda larga, di cui il paese è carente: Huawei, Nokia e Ericson;
- spetterà perciò alle aziende di telecomunicazione decidere se implementare la tecnologia 5G per le proprie frequenze, non al governo.
Inoltre ad agosto 2021 entrerà in vigore una legge sulla protezione dei dati, che impone agli operatori 5G di tenere e gestire tutti i dati in Brasile. I dati rimarranno sempre proprietà dei singoli utenti.
Negli scorsi mesi Brasile e Cina hanno avuto una prova di forza a proposito del vaccino anti covid. Dopo aver preso accordi generici per la fabbricazione in Brasile del vaccino usando la tecnologia e i materiali di base cinesi, la Cina ha frenato la consegna dei materiali e la firma del contratto vero e proprio, in attesa di conoscere la decisione sul 5G. Anche per questo il parlamento brasiliano doveva prendere una decisione in tempi brevi, che non escludesse la tecnologia cinese per il 5G.
Per ora la soluzione trovata mantiene la porta aperta al 5G cinese, senza sfidare apertamente gli USA. Ma non è detto che il gioco di equilibrio possa continuare a lungo.
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