Movimenti islamisti, Afghanistan e mondo islamico

04/09/2021

Lasciamo sedimentare l’angoscia e la paura causata dai recenti avvenimenti in Afghanistan e la vergogna di aver lasciato il campo ai Talebani dopo venti anni di illusioni e di promesse. Poi guardiamo alla situazione reale, per capire i possibili eventi futuri.

L’Afghanistan fa parte del mondo islamico, della civiltà islamica; l’Italia fa parte del mondo e della civiltà cristiana. Ma fra la realtà afghana e quella di altre parti del mondo islamico c’è altrettanta differenza che fra l’Italia e il Cile o la Russia, che come l’Italia fanno parte del mondo cristiano.

I movimenti politici islamisti hanno in comune fra di loro una sola cosa: ritengono che il diritto civile debba basarsi sui principi morali dell’islam, così come per molti secoli il diritto dei vari paesi cristiani ha dichiarato di basarsi sui principi morali della dottrina cristiana, prima di trovare una nuova e più ampia base nei ‘diritti naturali’ o ‘diritti umani’, ma soltanto in epoca moderna.

Chi sono i Talebani e che cosa vogliono? Sono un movimento islamista che vuole la rivincita sociale e politica del popolo pashtun, che è maggioranza in Afghanistan ma è sempre stata la parte più povera e arretrata della popolazione, mentre le altre etnie minoritarie sono state in varie epoche più acculturate e privilegiate, o ancora lo sono. I Talebani vogliono il predominio politico del gruppo etnico pashtun che si percepisce come etnia sfruttata e oppressa da tutte le altre. La loro è una specie di lotta di classe su base etnica, che utilizza come ideologia la difesa delle regole morali e sociali dell’islam dalla corruzione accettata da altri gruppi etnici, pure loro islamici.

Chi sono (o meglio erano) i seguaci di al Qaeda, il più celebre fra i gruppi islamisti, e che cosa vogliono? Sono Arabi sunniti che in nome dell’islam e dopo la vittoria contro l’Unione Sovietica hanno sfidato l’Occidente e i Cristiani (attacco alla Torri Gemelle) nella convinzione di poter conquistare l’egemonia globale, anche grazie al controllo della maggior parte del gas e del petrolio del mondo. Al Qaeda è stata sconfitta su tutta la linea, perché l’Occidente ha subito portato la guerra in territorio islamico e arabo (Afghanistan e Iraq) e tutto il Medio Oriente si è disgregato socialmente e politicamente, fino alla ‘primavera araba’ del 2011 e alle guerre civili che abbiamo visto dal 2003 in poi in Iraq, Siria, Libano, Yemen e Libia e che non sono ancora del tutto finite. Oggi la parte del mondo islamico che parla arabo e si considera di cultura ed etnia araba ha rinnegato l’ideologia e il programma di al Qaeda, che infiniti danni addusse agli Achei.

Chi sono e che cosa vogliono i militanti dell’ISIS –K, cioè l’ISIS del Khorasan (Khorasan è il nome antico della regione asiatica a est dell’Iran che fu il cuore degli scambi commerciali e culturali euroasiatici dal VI secolo fino all’invasione mongola del XIII secolo)? Come tutti i gruppi militanti dell’ISIS, lo scopo è dominare il territorio per controllarne le risorse economiche: che si tratti di oppio o di minerali preziosi, di gas o di petrolio, di terreni agricoli o boscosi, quelli dell’ISIS si alleano con tutte le bande criminali che praticano ogni genere di contrabbando e controllano le rotte di trasporto via mare e via terra in Asia e in Africa. Si professano islamisti per giustificare l’esercizio della forza, ma non sono certamente ferrati in teologia. Non badano alle differenze etniche se non per giustificare la riduzione in schiavitù delle minoranze.

I diversi gruppi islamisti potrebbero talora concludere alleanze tattiche di breve durata, ma nulla di più. È più probabile che finiscano invece con l’affrontarsi fra di loro, come abbiamo visto succedere in Siria e Iraq. Se i Talebani non sono stupidi e hanno imparato qualcosa dagli avvenimenti degli ultimi venti anni in Medio Oriente, cercheranno di gestire il potere alleandosi con altri gruppi etnici afghani, ricorrendo almeno in parte all’idea di una comune appartenenza a una nazione e a un territorio. Se non lo faranno, non potrà che essere guerra civile intra-islamica e interetnica. 

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