A novembre 2021 l’Arabia Saudita ha concesso la cittadinanza ad alcuni eminenti stranieri. È la prima volta nella storia del Regno che, come gli Emirati, ha molti più residenti stranieri che cittadini, ma non ha mai previsto che gli stranieri, o i loro discendenti, possano essere naturalizzati. Ora invece il Regno ha deciso che è possibile naturalizzare ‘stranieri di grande talento’. I Sauditi hanno bisogno di molta manodopera, di progettisti e tecnici e personalità di alta cultura: la concessione della cittadinanza è uno strumento per attirare il personale altamente specializzato di cui hanno più bisogno. Nel primo gruppo di nuovi cittadini sono stati identificati un direttore di teatro, un calligrafo e un traduttore, ma il nome degli altri nuovi cittadini non è stato divulgato.
Nella maggior parte dei paesi arabi del Medio Oriente si è cittadini soltanto per ius sanguinis e non si pagano tasse in denaro. I cittadini hanno diritto a ricevere un reddito di cittadinanza, cioè una quota del ricavato delle attività che sono monopolio di stato, fra cui primeggiano l’estrazione e l’esportazione di minerali e di energia. Il ruolo primario del governo è suddividere accortamente ed equamente la rendita di stato fra i cittadini delle diverse regioni, cioè fra i membri delle diverse tribù.
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