Giorno della Memoria: che cosa capiscono adulti e ragazzi?

27/01/2022

Paradossalmente, in certi casi gli eventi del Giorno della memoria possono persino far riemergere razzismo e antisemitismo. Cerchiamo di capire perché.

È molto difficile per i ragazzi capire come si è arrivati all’orrore dei campi di sterminio di massa nella civilissima Europa, perché appaiono come un evento imprevedibile, mostruoso e illogico al culmine di una storia europea che, dalla polis greca in poi, la scuola presenta come un lungo lento processo di ampliamento dei diritti anche ai poveri e agli oppressi, un cammino che porta sempre più alla laicità delle istituzioni e all’inclusione dei diversi − salvo una parentesi, di durata relativamente breve, di eccessi nazionalisti che portarono al razzismo, oltre che allo sfruttamento di altri popoli. La storia dei popoli europei invece è stata anche una lunghissima serie di conflitti fra comunità e popolazioni; il processo di progressiva eliminazione delle diversità è avvenuto anche tramite atroci atti di violenza (si pensi alle carneficine della Rivoluzione Francese), il costante processo di omologazione culturale e politica ha sempre teso a sopraffare le minoranze.

Se poi si volge l’attenzione agli ebrei per provare a capire i motivi per cui proprio loro vennero freddamente sterminati come topi o altre creature dannose, la cosa si fa ancor più difficile. Per un italiano di media cultura gli ebrei compaiono come l’antico popolo della Bibbia che venne sconfitto e sottomesso dall’Impero Romano, che ai tempi dell’antica Roma mise a morte Gesù (una fake news che circola da 2000 anni, perché Gesù fu condannato a morte dai Romani), poi scompaiono dalla storia e ricompaiono quasi 1900 anni dopo con Mussolini, Hitler e la Shoah. Di loro si sa che hanno una religione diversa – però la Shoah non è uno sterminio compiuto con motivazioni religiose. Allora perché mai Tedeschi (e Italiani, Francesi, Polacchi, etc…) dedicarono tanto tempo, tante energie e tanta organizzazione a perseguitarli e sterminarli? Nei ragazzi si può insinuare il sospetto che in fondo in fondo questi ebrei la coda di paglia l’abbiano proprio. Perciò anche oggi si può provare a sfidarli e insultarli, e poi star a vedere come reagiscono, capire che tipo di animali sono…

Per capire la Shoah occorre che la storia d’Europa non venga più insegnata secondo i canoni dell’idealismo, cioè come un percorso guidato dalle ideologie (e l’ideologia vittoriosa e prevalente qui e oggi è sempre vista come la migliore…), ma come geo-storia dei rapporti fra popoli, rapporti segnati innanzi tutto dall’evoluzione tecnologica e demografica, poi anche dall’evoluzione delle idee. Inoltre occorre che si conosca la storia degli ebrei come popolo − popolo peraltro di grande successo, se si pensa che è l’unico sopravvissuto come tale attraverso millenni di storia, pur senza potere politico e senza il controllo del territorio.

Dei tre elementi che costituiscono l’identità di un popolo − territorio, lingua e codice di leggi – gli ebrei per quasi 1900 anni mantennero ostinatamente lo studio del codice di leggi e della lingua in cui furono originariamente formulate. Nessun altro popolo ci riuscì, gli altri popoli dopo la sconfitta e la conquista persero rapidamente anche legge e lingua. È molto importante studiare la storia degli ebrei come popolo, non soltanto per capire il passato, ma anche per capire che conseguenze potrebbero avere in futuro diversi tipi di processo di integrazione/assimilazione delle comunità immigrate che provengono da culture diverse.

Oggi tre magnifici saggi ci permettono di ripercorrere la storia degli Ebrei, di pari passo con la storia di tutti i popoli europei, per iniziare a colmare un vuoto di conoscenza non più sostenibile anche fra molti insegnanti, sociologi e politici:

-          I pochi eletti. Il ruolo dell'istruzione nella storia degli ebrei, 70-1492 di Maristella Botticini e Zvi Eckstein, Università Bocconi Editore, 2012;

-          Storia mondiale degli Ebrei, a cura di Pierre Savy, in collaborazione con K. Berthelot, A. Kichelewski e Anna Foa, Editore Laterza 2021.

Un altro ottimo testo per capire la cultura ebraica è:

-           Gli ebrei e le parole. Alle radici dell'identità ebraica, di Amos Oz e Fania Oz-Salzberger, tradotto da Elena Loewenthal, Editore Feltrinelli, 2013.

Buona lettura! 

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