20 ottobre 2022
Brevi, ma dense

Le notizie cui non si bada, ma che producono cambiamenti. 

In Tunisia dal 18 ottobre la maggior parte delle panetterie sono rimaste chiuse per protesta contro il ritardo, ormai superiore a un anno, nel pagamento del sussidio promesso dal governo sul costo della farina. La Tunisia ha un serio problema di liquidità. Il 17 ottobre la Tunisia ha siglato ha siglato una bozza di accordo con il Fondo Monetario Internazionale per un prestito di 1,9 miliardi di dollari, della durata di quattro anni. 

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IL 18 ottobre l’ONU ha iniziato la discussione sullo status della missione di peacekeeping in Mali, il MINUSMA. A fine settembre nella capitale del Mali si è tenuta una grande manifestazione di protesta che definiva MINUSMA come ‘presenza imperialistica’. Nel 2022 la Francia ha ritirato tutti i suoi militari dal Mali, che è nelle mani di violenti gruppi jihadisti.

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La Cina ha aperto proprie ‘stazioni di polizia’ in Nigeria, per indagare sui crimini che coinvolgono anche cittadini cinesi. Tali ‘stazioni’ esistono già da tempo in Lesotho e in Tanzania.

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In Giappone è stato preannunciato un budget militare che porterà il paese al pieno riarmo in tempi brevissimi. Dalla fine della Seconda guerra mondiale fino a tre anni fa il Giappone non ha più avuto una forza militare utilizzabile per la difesa del territorio da possibili attacchi esterni, ma soltanto forze di intelligence e di sicurezza interna. La sicurezza internazionale era garantita dall’ombrello militare degli USA.

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Australia e Giappone hanno firmato un accordo di difesa reciproca, che permette lo schieramento congiunto di forze militari sui territori di entrambi i paesi.

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I comandanti in capo degli eserciti indonesiano e giapponese si sono incontrati per discutere un possibile accordo di cooperazione per la difesa delle coste e per organizzare operazioni navali congiunte nelle acque del Giappone.

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Gli USA hanno offerto alle Filippine un finanziamento di 100 milioni di dollari per l’acquisto di elicotteri Chinook di produzione americana, invece del previsto acquisto di 16 elicotteri russi Mi-17. Le Filippine hanno rinunciato all’acquisto degli elicotteri russi per timore delle sanzioni.

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Il ministro della difesa australiano ha visitato la Papua Nuova Guinea per discutere un possibile trattato congiunto di difesa nelle acque del Pacifico.

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Gli Europei hanno incrementato del 50% l’acquisto di gas liquefatto russo, nonostante le sanzioni. Sono invece crollati gli acquisti di gas via conduttura. Il gas liquefatto è venduto dalla Novatek in varie valute straniere, mentre Gazprom vende soltanto in rubli.

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La Bielorussia ha sospeso il permesso di viaggi all’estero ai propri militari. Il 16 ottobre un portavoce del ministero della difesa bielorussa ha dichiarato che sono in arrivo 9000 soldati russi per lo schieramento congiunto lungo la frontiera fra Bielorussia e Ucraina.

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In Moldavia la presidente Maia Sandu ha chiesto i pieni poteri per la repressione delle manifestazioni dei gruppi che chiedono che il paese adotti una politica filo-russa, e con le manifestazioni cercano di bloccare i trasporti.

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La NATO sta per iniziare esercitazioni militari nello spazio aereo del Belgio. Parteciperanno 14 paesi e 60 aerei.

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Dopo che l’Armenia e l’Azerbaigian hanno raggiunto un accordo per l’accettazione congiunta di una missione europea di peacekeeping alla frontiera fra i de paesi, il ministro degli esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha incontrato la controparte azera per dichiarargli l’opposizione dell’Iran alla presenza di forze straniere (cioè europee) nel Caucaso. Nel frattempo la Guardia rivoluzionaria iraniana ha condotto esercitazioni militari al confine dell’Iran con i due Paesi.

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Dopo i recenti scontri di frontiera fra Tajikistan e Kyrgyzstan, Vladimir Putin ha personalmente condotto un incontro trilaterale di mediazione con i Presidenti dei due Paesi. 

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Il presidente kazako Qasym-Jomart Toqaev e quello turco Recep Tayyip Erdogan hanno firmato il 12 ottobre un accordo di cooperazione per la politica estera e la cooperazione commerciale, militare, logistica energetica ed agricola.

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L’11 ottobre Israele e Libano hanno raggiunto un accordo, mediato dagli USA, per lo sfruttamento dei giacimenti sottomarini di gas denominati Karish e Qana, in acque territoriali di confine fra Libano e Israele.