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Dopo l’invasione russa dell'Ucraina le relazioni bilaterali tra Russia e Kazakistan paiono peggiorate. Fin da marzo i funzionari kazaki hanno approvato manifestazioni popolari pro-Ucraina. Poi il Kazakistan ha bandito in pubblico i simboli della propaganda militare russa, quindi ha annullato le tradizionali sfilate del Giorno della Vittoria del 9 maggio.
Al Forum economico internazionale di San Pietroburgo di giugno il presidente Tokayev ha dichiarato che il suo Paese non avrebbe riconosciuto l'indipendenza degli staterelli creati da Mosca nell'Ucraina orientale. Il 26 settembre ha dichiarato che non avrebbe riconosciuto l’annessione alla Russia dei territori dell'Ucraina orientale. Per ritorsione i Russi hanno interrotto quattro volte, con varie scuse, il flusso di petrolio greggio del Caspian Pipeline Consortium (CPC), che esporta oltre l'80% del petrolio del Kazakistan ed è la principale fonte di entrate fiscali dello stato.
Il Kazakistan ha poi accolto un grandissimo numero di Russi che fuggivano dal pericolo di arruolamento forzoso, e ha fornito aiuti umanitari all'Ucraina. Il 19 ottobre il primo ministro Alikhan Smaiylov ha detto ai giornalisti che il Kazakistan apre le porte a tutte le società internazionali che intendono lasciare la Russia.
Il Kazakistan però cercherà di evitare aperti conflitti con la Russia, perché è membro del blocco di difesa russo, l'Organizzazione del Trattato per la Sicurezza Collettiva (CSTO), nonché dell'Unione Economica eurasiatica (EAEU). Lasciare queste organizzazioni destabilizzerebbe immediatamente l'economia del Kazakistan e creerebbe una distanza dalla Russia a cui Mosca probabilmente risponderebbe con azioni coercitive. Il Kazakistan cercherà di mantenersi in equilibrio fra la Russia e le altre potenze, in modo da evitare di essere danneggiato da sanzioni secondarie pur favorendo scambi sottobanco fra la Russia e altri paesi.
Il Kazakistan è uno stato autoritario con una pessima storia in materia di diritti umani. Il presidente Tokayev parla frequentemente con Putin da pari a pari ed è un despota.
Tuttavia i legami del Kazakistan con potenze regionali come Cina e Turchia indicano un relativo declino dell'influenza economica e politica della Russia su Astana. Durante l’incontro del 12 ottobre ad Astana, Tokayev e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan hanno firmato numerosi impegni per aumentare la cooperazione in materia di politica estera e investimenti, commercio ed economia, trasporti e logistica, industria militare, energia e agricoltura. A maggio il Kazakistan aveva già firmato un accordo con la Turchia per produrre in proprio droni d'attacco ANKA di media quota e lunga durata, su progetto turco. Erdogan ha sottolineato che la sicurezza e l'integrità territoriale del Kazakistan sono di particolare importanza per la Turchia. A settembre anche il presidente cinese Xi Jinping aveva visitato il Kazakistan, dichiarando che la Cina intende sostenere il Kazakistan "proteggendone l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale".
Il Kazakistan sta diventando la via di transito alternativa per il trasporto delle merci tra la Cina e l'Unione Europea. Si chiama Corridoio Transcaspico (mappa a lato), perché le merci attraversano il Caspio fino all’Azerbaigian, raggiungono la Turchia o la Georgia via ferrovia, quindi vengono inviate nei paesi dell'UE lungo le rotte del Mar Nero. Secondo la Trans-Caspian International Transport Route Association, le spedizioni di merci attraverso l'Asia centrale e il Caucaso dovrebbero raggiungere i 3,2 milioni di tonnellate nel 2022, sei volte di più dell'anno precedente. Tokayev ha incaricato il governo di sviluppare il corridoio transcaspico anche per l’esportazione del petrolio kazako e ha ordinato uno studio per la costruzione di un oleodotto attraverso il Mar Caspio, con l’aiuto della Cina. Il Kazakistan rimane una delle principali destinazioni per gli investimenti della Belt and Road Initiative (BRI) di Pechino. I nuovi investimenti della BRI in Russia sono invece fermi dopo l'invasione dell'Ucraina.
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