L’epopea sconosciuta dei pirati ebrei dei Caraibi

18/02/2022

Appunti dalle conferenze di Valerio e Giulietta Venturini

 

31 marzo 1492: i sovrani spagnoli promulgano un editto che espelle gli Ebrei.

Entro quattro mesi debbono lasciare il regno, senza portare nulla di prezioso con sé. L’Editto sarà ufficialmente revocato soltanto il 16 dicembre 1968!

17 aprile 1492 : i sovrani spagnoli nominano Cristoforo Colombo Ammiraglio dell’Oceano e gli affidano l’incarico di una spedizione alla ricerca di una rotta per raggiungere le Indie via acqua, evitando i territori caduti sotto il controllo del Califfato ottomano, che imponeva tasse si transito esose.

Alcuni sostengono che Colombo fosse di famiglia ebraica convertita. Di certo aveva amici, finanziatori e consulenti fra gli Ebrei: il famoso astronomo ebreo Abraham Zacuto disegnò le carte astronomiche che usò come guida durante la navigazione; i fratelli Crescas, ebrei, collaborarono alla stesura delle sue carte nautiche; durante la traversata l’interprete di bordo fu Luis de Torres, altro ebreo. Fra i suoi mentori nelle trattative con la corte, Colombo fu costantemente consigliato da Luis de Santangel, ebreo convertito e influente tesoriere di corte, e da Isaac Abravanel, eminente studioso di ricca famiglia ebraica. Costoro videro nell’avventura di Colombo la possibilità di aprire nuove strade agli Ebrei obbligati a lasciare la Spagna, perciò fecero di tutto per sostenerlo. Lo indussero anche a esigere per iscritto il diritto al conferimento di una proprietà feudale, trasmissibile ai discendenti, sulle coste delle Indie, se la spedizione avesse avuto successo.

Il 2 agosto 1492 l’ultimo Ebreo lasciò la Spagna via mare. Il giorno successivo Colombo salpò con le sue tre caravelle: a bordo c’era un numero imprecisato di Ebrei, alcuni dei quali si erano convertiti per non essere espulsi.

Circa 100000 ebrei spagnoli ottennero – a pagamento − il permesso di risiedere otto mesi nel vicino Portogallo, in attesa di navi che li portassero in altre terre. La maggioranza non trovò nessuna via di uscita e allo scadere degli otto mesi quelli che non dimostrarono di possedere ingenti ricchezze tassabili furono dichiarati schiavi e venduti. Centinaia di bambini e adolescenti furono mandati schiavi a popolare l’isola di San Tommaso, possedimento africano del Portogallo, e svilupparvi piantagioni di zucchero.

A marzo 1497 il re Manuel di Portogallo fece battezzare a forza tutti gli Ebrei ancora presenti in Portogallo. Chi rifiutava doveva andarsene immediatamente. Furono quasi tutti battezzati, ma il grado di adesione alla nuova religione si può facilmente immaginare.

Nei tre power point allegati in calce si narra la storia dei rapporti fra Colombo e suoi discendenti con gli Ebrei che sempre trovarono rifugio e protezione nelle terre governate dai discendenti di Colombo nelle Antille, prima a Santo Domingo poi in Giamaica. Qui gli Ebrei divennero armatori, commercianti, finanzieri e anche pirati. Quando l’Inquisizione li raggiunse anche nelle Antille, gli Ebrei cercarono nuovi rifugi nell’America del Sud, ma anche nell’America del Nord, fino a raggiungere Manhattan, che era allora nelle mani degli Olandesi. E furono gli Olandesi a dare rifugio e protezione all’ebreo Pallache, diventato pirata per combattere gli Spagnoli e poi negoziare con gli Olandesi, acerrimi rivali degli Spagnoli, il diritto di insediarsi ad Amsterdam e tornare a praticare apertamente l’ebraismo. Qui si chiude il cerchio del ritorno in Europa (nel XVII secolo) degli Ebrei sefarditi ‘portoghesi’ (perché il dichiararsi cittadini portoghesi offrì a lungo protezione dall’Inquisizione nelle Americhe). Fra loro c’erano anche i de Fonseca e Camis de Fonseca che da Amsterdam si dispersero poi a Venezia, Parigi, Londra, Livorno, Pisa, Padova, Verona, Milano, Roma, Napoli, Genova.

 

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