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Crescono le tensioni tra Iran e Azerbaigian. Teheran vorrebbe colmare il vuoto di potere lasciato dalla Russia nel conflitto tra Azerbaigian e Armenia, alterando gli schieramenti tradizionali nella regione.
A fine ottobre 2022 l'Iran ha condotto esercitazioni militari lungo il confine tra Iran e Azerbaigian ed ha mostrato segni di sostegno all’Armenia. Il 29 gennaio 2023 l'Azerbaigian ha evacuato il personale della sua ambasciata a Teheran, dopo che un uomo armato aveva sparato a tre persone nell'ambasciata. Baku ha dichiarato che l'incidente è stato un attacco terroristico, incoraggiato da una recente "campagna anti-azera" dell'Iran, ed ha accusato l'Iran di non aver adeguatamente protetto l'ambasciata. Il 31 gennaio l'Azerbaigian ha chiesto ai suoi cittadini a evitare di recarsi in Iran.
La guerra di sei settimane in Nagorno Karabakh fra Azerbaigian e Armenia, iniziata nel settembre 2020, si è conclusa con un accordo di armistizio mediato dalla Russia, ma il risultato è visto come una vittoria decisiva per l'Azerbaigian, poiché ha portato il paese a ottenere il controllo sulla maggior parte del territorio conteso. L'Armenia e l'Azerbaigian da allora litigano per l'attuazione del cessate il fuoco.
L'esito dei colloqui sul controverso corridoio di Zangezur sarà la chiave per determinare se le tensioni tra Azerbaigian, Armenia e Iran si ridurranno o meno. Il corridoio collegherebbe l'Azerbaigian continentale con la sua enclave di Nakhcivan (interna al territorio dell'Armenia), passando lungo il confine Iran-Armenia. Azerbaigian e Turchia sostengono questa soluzione, ma l’Armenia sostiene che si tratta di una violazione della sua sovranità territoriale. Anche l’Iran si oppone perché questo corridoio interromperebbe la sua attuale via di collegamento fra l’Iran e la regione del Caucaso e con la Russia attraverso l’Armenia.
L'Azerbaigian ha profondi legami storici con l'Iran, essendo stato parte dell'impero persiano fino al XIX secolo. Inoltre l'Iran e l'Azerbaigian sono entrambi paesi a maggioranza sciita. Gli Azeri sono la più grande minoranza etnica in Iran, costituiscono il 16% della popolazione iraniana. Ci sono molti più Azeri in Iran che nello stesso Azerbaigian. In passato queste storie sovrapposte siano state viste come una potenziale fonte di cooperazione, ma oggi sono anche fonte di conflitto poiché l'Azerbaigian cerca di utilizzare la popolazione azera in Iran come leva contro il regime. In un discorso recente il presidente azero ha definito gli Iraniani di etnia azera ''parte della nostra nazione''. Gli Azeri in Iran desiderano una maggiore espansione dei loro diritti linguistici e culturali, ma sono ben integrati; lo stesso leader supremo iraniano Ayatollah Ali Khamenei è per metà Azero.
Altro motivo si tensione è l’evidente collaborazione dell'Azerbaigian con Israele. L'Azerbaigian e Israele hanno stretti legami da quando hanno stretto rapporti diplomatici nel 1992. Per anni questi legami sono rimasti lontani dagli occhi del pubblico. Ora però l'Azerbaigian ha nominato il suo primo ambasciatore in Israele, divenendo il primo paese sciita ad aprire un'ambasciata nello stato ebraico. Israele acquista il 48% del suo petrolio e gas dall'Azerbaigian. Azerbaigian e Israele collaborano anche nel campo dell’intelligence. Il commercio tra Israele e l'Azerbaigian è stato di 200 milioni di dollari nel 2020. Tra il 2016 e il 2020, i il 69% delle armi importate dall'Azerbaigian sono giunte da Israele. L'Iran vede i legami politici, economici e militari tra Israele e l'Azerbaigian come un pericolo per la sua sicurezza e il suo potere geopolitico.
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