L’introduzione di Laura Camis de Fonseca illustrerà sommariamente come la peculiare geografia del Giappone ne ha determinato la storia, forgiato i comportamenti e le strutture sociali e politiche, influenzato l’arte e ogni aspetto della cultura (http://www.fondazionecdf.it/index.php?module=site&method=article&id=1908).
Elisabetta Boffi (nella foto) presenterà quindi lo splendido studio antropologico di Ruth Benedict, ‘Il Crisantemo e la spada’, che rimane fondamentale anche oggi per la comprensione della cultura giapponese e fu il primo grande modello degli studi antropologici del XX secolo. Commissionato dal governo americano per capire la psicologia e la cultura del nemico, lo studio fu terminato e consegnato nel 1943 e poi pubblicato nel 1946.
L’antropologia moderna, che supera e rifiuta l’evoluzionismo su base razziale di fine ‘800 e le sue orrende conseguenze nella storia della prima metà del ‘900, ha solide e profonde radici ebraiche. Ne fu caposcuola Franz Boas, ebreo tedesco naturalizzato statunitense, che negli USA fu maestro di Ruth Benedict, Margaret Mead, Alfred Kroeber, Ella Cara Deloria, Robert Lowie, Edward Sapir, Alexander Alexandrovich Goldenweiser, Melville Jean Herskovits, Margaret Mead, Zora Neale Hurston, e all’estero influenzò profondamente la scuola strutturalista francese, in primis Claude Levi-Strauss.
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