L’utopia della Tolleranza delle Religioni

10/06/2023

Martedì 13 giugno 2023, ore 19.00

 

Potete vedere la registrazione dell’incontro cliccando qui.

 

La celebre concezione di Nicola di Cusa, secondo cui esiste una sola religione in una molteplicità di riti, non può nascondere il fatto che egli vedeva ogni aspetto buono, pio e bello del Corano come implicitamente originato dalla luce del Vangelo. Solo la religione cristiana può essere vista come la base o il substrato di tutta l'umanità, che le altre religioni non riconoscono, intenzionalmente o meno. La varietà dei riti non è espressione di una varietà di pietà equivalenti, ma di una relativa ignoranza e di parziali deviazioni dall’unico vero piano divino per l’umanità.

Non c’è unità. Su questo c’è la prova della nostra esperienza (personale, filosofica, politica, scientifica). L’unità può essere un desiderio finale ma solo utopico.

La diversità è un bene in sé (bonum per se) e non in relazione ad altre esistenze (bonum secundum quid).

Il paradosso è che l’unità è importante ed essenziale per la vita dell’uomo finché resta un’utopia. La sua materializzazione/realizzazione è allo stesso tempo il suo annientamento.

 

 

 

 

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