Gli Antichi Liberi ed Accettati Muratori:
un percorso alla ricerca degli indizi sui primordi della Massoneria

19/06/2023

Incontro con l’Associazione Aristos

Il 29 giugno 2023 Davide Scaranari, autore del ‘Manifesto massonico per il terzo millennio’, pubblicato con lo pseudonimo Dayd de Franketigyne, è venuto in sede per parlarci della storia e delle origini culturali della massoneria. Lo ringraziamo molto, perché si tratta di argomento poco noto. La sua presentazione ci ha narrato l’evoluzione dei massoni da un punto di vista interno al gruppo. Il dottor Scaranari non me ne vorrà se io invece mi permetto di tratteggiare il legame fra la massoneria e l’ambiente storico in cui avviene la trasformazione dei Liberi Massoni da gilda medievale di arti e mestieri a movimento sociale e fede laica, indipendente dall’operare nel campo dell’edilizia.

Massone significa muratore (mason in inglese, macon in francese). Le gilde dei Liberi Muratori (gilda è termine germanico che significa corporazione) sorgono nel X secolo, quando nel mondo franco-anglo-sassone inizia la costruzione di chiese e monasteri con archi acuti, slanciati verso l’alto. Rapidamente la nuova tecnologia dell’arco acuto evolve e sviluppa tutta un serie di tecnologie parallele, basate sulla geometria euclidea, che sfociano nello stile gotico delle grandi cattedrali del XII secolo. Lo stile gotico associa alla nuova arditissima architettura la presenza di numerosi elementi simbolici che fanno riferimento a verità di fede o a conoscenze esoteriche, simboli che vengono inseriti nel corpo stesso degli elementi architettonici, non aggiunti come decorazione. Simboli massonici. Non c’è cattedrale europea che non ne presenti.

I muratori e progettisti capaci di disegnare e realizzare queste costruzioni erano i pochi detentori di conoscenze e arti di alto valore, perciò erano molto ricercati e apprezzati. Poterono radunarsi in gilde che subito ottennero per i propri membri due importanti diritti un po’ ovunque in Europa: il diritto di spostarsi liberamente là dove era necessaria la loro opera e l’esenzione dal pagamento delle tasse, cioè della decima, dato che dedicavano la vita a portar gloria alle Comunità, alla Chiesa e ai Principi.

All’interno di ogni gilda i massoni si raggruppavano per singola loggia, cioè per cantiere. Una loggia infatti era la costruzione iniziale per aprire il cantiere: lì i liberi muratori disegnavano, calcolavano, discutevano, progettavano, costruivano e ricoveravano gli attrezzi necessari per la costruzione e la manutenzione di cattedrali e monasteri. Ogni cantiere, cioè ogni loggia, rimaneva attivo per secoli, anche se i singoli operatori variavano nel tempo e variavano anche i maestri e capi-cantiere.

La trasformazione definitiva della gilda in associazione con scopi culturali e sociali avvenne a Londra nel 1717, quando ormai trionfava il barocco, il celebre architetto e matematico Cristopher Wren, progettista della ricostruzione di Londra dopo il grande incendio del 1666, trasmetteva pubblicamente la sua conoscenza nelle istituzioni universitarie e scientifiche anziché proteggerle all’interno della gilda, politica e religione stavano separandosi sempre più e il mondo stava per essere radicalmente trasformato dalla tecnologia del motore a vapore.

Nel 1717 la Gran Bretagna ha non pochi problemi interni. Cito Umberto Eco che dell’Inghilterra del primo Settecento così scrisse per l’Enciclopedia Treccani: ‘I cattolici, esclusi dalla vita politica e per molti versi ridotti a uno stato di minorità civile, costituiscono tuttavia la maggioranza della popolazione in Irlanda e una consistente minoranza in Scozia. Anche il fronte protestante, uscito vincitore dalla Gloriosa Rivoluzione, è tutt’altro che uniforme e compatto. La Chiesa presbiteriana scozzese, la cui ostilità alla Chiesa anglicana era stata la scintilla che aveva innescato le guerre civili del Seicento, custodisce gelosamente la sua autonomia, mentre le sette non conformiste, come i quaccheri, hanno un consenso crescente. Inoltre la stessa Chiesa anglicana è divisa fra una “chiesa alta”, più vicina al cattolicesimo, e una “chiesa bassa”, più radicalmente evangelica.

Le linee di frattura religiosa coincidono significativamente, anche se non in assoluto, con quelle etniche e politiche. Il cattolicesimo si identifica infatti, sia in Irlanda che in Gran Bretagna, con il mondo di lingua gaelica e con il giacobinismo politico (….) Non è un caso che i cattolici irlandesi siano stati il principale sostegno di Giacomo II e che i due più pericolosi tentativi di sollevazione giacobita, nel 1715 e nel 1745, siano partiti dalla Scozia. La monarchia inglese all’inizio del Settecento è dunque fragile, sia dal punto di vista istituzionale – dopo che le rivoluzioni del Seicento ne hanno considerevolmente ridotto i poteri – che da quello della legittimità dinastica. Fragile è anche il legame fra i tre regni, e in particolare quello fra Inghilterra e Scozia, che mantengono parlamenti e istituzioni separate (….)

Nonostante questi elementi di fragilità, la Gran Bretagna dell’inizio del Settecento è una realtà dinamica e in forte espansione economica e politica. (….) Con la pace di Utrecht del 1713 la Gran Bretagna ottiene dalla Spagna Gibilterra e Minorca, essenziali per il controllo del Mediterraneo e del collegamento con l’Atlantico, e dalla Francia alcuni territori in America settentrionale, tra i quali l’Acadia e Terranova. Si tratta di acquisizioni significative, ma il dato più importante è che la Gran Bretagna si avvia a sostituire i Paesi Bassi come potenza navale e coloniale dominante (…)

Il sistema politico inglese, pur relativamente liberale rispetto a quello vigente in altri Paesi europei, è comunque fortemente élitario, così come la società nel suo complesso, anche se più aperta di altre, rimane fortemente gerarchizzata. Tre dati possono riassumere le caratteristiche di fondo di entrambe: vi sono circa 180 pari, che siedono alla Camera dei Lords, circa 1500 appartenenti alla gentry, la piccola nobiltà che costituisce la maggior parte de membri della Camera dei Comuni e più o meno mezzo milione di elettori, ovvero il 15 %  circa dei maschi adulti. Questa è in sostanza la nazione politica che coincide largamente con i detentori della quasi totalità della ricchezza immobiliare e mobiliare’.

In questo mondo socialmente politicamente e religiosamente frammentato e in rapida trasformazione, il 25 giugno 1717 a Londra viene creata una Grande Loggia che riunisce quattro logge antiche e si dà una Costituzione e un ordinamento democratico. La Grande Loggia l’Inghilterra considera come Loggia Madre o Loggia numero 0 quella di Kilwinning, aperta nel 1140 per costruire l’omonima Abbazia nel North Ayeshire, in Scozia (foto in testata).

Dall’Inghilterra questo tipo di massoneria moderna si diffonde in tutto l’Occidente, ma nelle diverse regioni assume caratteristiche rituali lievemente diverse e rintraccia i propri antenati nelle antiche tradizioni architettoniche locali. Ma il fulcro rituale e simbolico della Libera Muratoria, nei suoi vari Riti, fa ovunque riferimento ad interpretazioni leggendarie del Tempio di Salomone, attribuendogli diversi significati.

Tutte le massonerie moderne (cioè post 1717) adottano tre simboli di base, rappresentati anche come tre luci: il libro, la squadra, il compasso. Se squadra e compasso fanno riferimento alla geometria euclidea e alla sapienza dei Greci, il libro è simbolo più complesso e più contestato. Il Libro è simbolo della Legge universale, ma ancor prima della Legge è simbolo della Parola e dunque della narrazione della storia dell’umanità. È il Pentateuco, il Vangelo, il Corano o un libro bianco ancora tutto da scrivere? Nella massoneria mondiale logge diverse adottano libri diversi. In Italia il Libro è la Bibbia, il che alimenta nei Massoni italiani viva curiosità per le interpretazioni esoteriche del Pentateuco nella tradizione ebraica.

Chi voglia saperne di più può procurarsi il ‘Manfesto massonico per il terzo Millennio’, che è stato pubblicato quest’anno, o contattare l’Associazione Aristos.

 

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