Le previsioni (azzeccate) sono quelle ovvie?

18/07/2023

Nel 2009 George Friedman pubblicò "The Next 100 Years", che prevedeva l’andamento degli equilibri globali. Da allora quelle previsioni vengono periodicamente riviste alla luce degli avvenimenti, ed è straordinario vedere come le previsioni di Friedman vengano sostanzialmente confermate dagli eventi. Il motivo, dice Friedman, è che le previsioni sono per menti semplici, perché le cose più utili sono le più ovvie.

Ci sono due chiavi per prevedere gli avvenimenti di fondo: la comprensione fredda e obiettiva degli imperativi categorici di sicurezza delle popolazioni di ogni specifica regione del mondo, seguita da una altrettanto fredda comprensione dei vincoli (geografici, economici, tecnologici, demografici) che limitano le loro possibilità di azione.

Così l’interazione fra USA e Russia dal 2009 a oggi è stata facile da prevedere a grandi linee, in base ad alcuni punti fermi, qui sotto elencati.

1)      Gli Stati Uniti tendono prima a sottovalutare e poi a sopravvalutare i nemici, a seconda di quanti contatti hanno con le controparti, ma seguono una politica estera di fondo sempre molto coerente e razionale. Gli Stati Uniti non badano all’evoluzione interna o regionale nelle varie aree del mondo finché non sono costretti a farlo per il verificarsi di qualche evento allarmante: tipicamente, l’11 settembre, ma anche ribellioni o rivoluzioni locali, l’imprevista evidente perdita di competitività economica rispetto al Giappone alla fine degli anni ’80 o rispetto alla Cina alla fine degli anni 2000, o le aggressioni tedesche al resto d’Europa all’inizio della Prima e della Seconda guerra mondiale. Quando sono costretti a prender coscienza di un potenziale pericolo, reagiscono rapidamente ed efficacemente, poi continuano a iper-reagire per inerzia anche quando il pericolo non c’è più, per poi decidere in brevissimo tempo di ritirarsi dal gioco, quasi senza badare alle conseguenze locali, come abbiamo visto succedere in Vietnam o in Iraq o in Afghanistan.

2)      La necessità della Russia di spostarsi verso ovest è insita nei timori di Mosca di un attacco da parte dell'Occidente. I suoi interessi abbracciano l'area dai Balcani ai Paesi Baltici. Il focus principale deve essere a ovest, verso e oltre i Carpazi, la direzione da cui sono sempre provenute tutte le guerre.

3)      L'interesse degli Stati Uniti è il comando dei mari, il che comporta il blocco dell'ascesa delle principali marine europee. La Russia ha il lontano potenziale di schierare una marina significativa negli oceani Atlantico e Pacifico. Gli Stati Uniti quindi vedono la difesa russa come potenzialmente offensiva e si sentono costretti a rispondere, utilizzando forze alleate di terra per i combattimenti, mentre controllano direttamente le forze aeree e navali.

 

Scriveva Friedman nel 2009: “La potenza militare russa sarà messa a dura prova di fronte alla frazione di potenza militare americana che gli Stati Uniti decideranno di esercitare in risposta alle mosse della Russia. Indipendentemente da ciò che farà il resto d'Europa, la Polonia e la Repubblica Ceca, l'Ungheria e la Romania si impegneranno a resistere all'avanzata russa e faranno qualsiasi accordo gli Stati Uniti vogliano per ottenere il loro sostegno. Le pianure settentrionali polacche saranno la principale linea di scontro, ma i Russi non si muoveranno militarmente.(….) Le cause che hanno innescato questo confronto – e la Guerra Fredda prima di esso – imporranno lo stesso esito della Guerra Fredda, questa volta con uno sforzo minore per gli Stati Uniti. L'ultimo confronto (la Guerra Fredda) si è verificato in Europa centrale. Questo avrà luogo molto più a est. Nell'ultimo confronto la Cina era un alleato della Russia, almeno all'inizio. In questo caso la Cina sarà fuori dai giochi. L'ultima volta, la Russia aveva il controllo completo del Caucaso, ma ora non lo avrà più e dovrà affrontare la pressione americana e turca verso nord. Nell'ultimo scontro la Russia aveva una popolazione numerosa, ma questa volta ha una popolazione più piccola e in declino. La pressione interna, in particolare nel sud, distoglierà l'attenzione russa dall'ovest e alla fine, anche senza guerra, la Russia si spezzerà. La Russia si è spezzata nel 1917, poi di nuovo nel 1991. E l'esercito del paese crollerà ancora una volta poco dopo il 2020.

Friedman oggi ribadisce che la demografia farà fallire la Russia. Anche l'Europa e l'America hanno problemi demografici, ma riescono a contenerli grazie alla tecnologia. L'abilità tecnologica della Russia ha mostrato progressi in aree molto limitate, non nell'ampio spettro che sarebbe necessario. Gli Stati Uniti utilizzano enormi tecnologie che condividono con i loro alleati. La Russia invece deve combattere il tipo di guerra che ha sempre combattuto in passato. Nel 1917 l'esaurimento della forza lavoro fece crollare il governo e poi spezzò il Paese. Nel 1991 l'Unione Sovietica crollò perché non era in grado di competere con la tecnologia militare americana e nel contempo sviluppare una produzione interna sufficiente alla sopravvivenza. Oggi la guerra in Ucraina impegna la Russia in un conflitto principalmente convenzionale con l’impiego di un gran numero di truppe, che già hanno subito perdite elevate. Il crollo dell'esercito russo era ed è prevedibile a causa dell’ incapacità russa di sviluppare tecnologia e schierare anche una forza militare numerosa e addestrata. La guerra d’Ucraina è soltanto una fase del crollo iniziato nel 1991.

Ovviamente l'esercito russo è resiliente, ma gli Stati Uniti sono entrati in guerra sopravvalutando, come sempre, il potere russo.

La Russia, incapace di crearsi sicurezza assoluta con la tecnologia, può raggiungere il suo imperativo di sicurezza soltanto spostando il suo confine verso ovest, mettendo così più distanza tra sé e i suoi nemici. Ma è limitata dalle dimensioni della sua popolazione e dal vasto numero di uomini necessari per il combattimento. Non può che fallire, e probabilmente tornare a spezzarsi.

Probabilmente è così che i libri di storia (o ciò avrà nel frattempo sostituito i libri) riepilogheranno gli eventi attuali fra cent’anni a studenti sonnacchiosi, che leggeranno la frase come una noiosa ovvietà, mentre a noi, invischiati negli eventi quotidiani, sembra troppo semplicistica per essere attendibile. 

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.