Il corridoio Lobito, cooperazione USA-Angola

26/12/2023

Alla fine di novembre 2023 il presidente angolano João Lourenço è andato a Washington per discutere gli investimenti degli Stati Uniti nel Corridoio Lobito, progetto ferroviario e stradale per collegare le regioni ricche di minerali della Repubblica Democratica del Congo e dello Zambia al porto angolano di Lobito. È il progetto di punta dell’amministrazione USA per il Centro Africa. Si prevede che la ferrovia e le strutture associate costeranno circa 16 miliardi di dollari, ai quali contribuiranno la Banca africana di sviluppo, l’Africa Finance Corporation, la Banca mondiale e donatori e finanziatori privati occidentali. Il prossimo passo nello sviluppo del progetto vedrà Angola, Congo e Zambia condurre studi di fattibilità, che gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno promesso di finanziare congiuntamente. Un portavoce dell’amministrazione Biden ha dichiarato che uno studio di fattibilità di sei mesi inizierà entro la fine del 2023 e che l’intero progetto dovrebbe essere completato entro cinque anni.

Il progetto prevede la costruzione di circa 550 chilometri di linea ferroviaria dal confine angolano a Chingola, nello Zambia, e di 260 chilometri di raccordi stradali all’interno del corridoio. L’azienda commerciale di materie prime Trafigura (che ha sede a Singapore), la società di costruzioni portoghese Mota-Engil e la compagnia ferroviaria privata belga Vecturis SA hanno impegnato 455 milioni di dollari per ammodernare l’attuale ferrovia Benguela in Angola e hanno dichiarato che spenderanno fino a 100 milioni di dollari per il collegamento ferroviario con i centri minerari di cobalto nella parte sud-orientale del Congo.

Il progetto mira a creare un percorso alternativo per le esportazioni minerarie dell’Africa centrale, rispetto al lungo e difficile percorso verso i porti dell’Africa meridionale e orientale. La tradizionale rotta di esportazione per le esportazioni di cobalto e litio del Congo e dello Zambia corre verso sud attraverso lo Zimbabwe e il Sud Africa fino al porto sudafricano di Durban. Strade dissestate, furti, dirottamenti, disordini e strettoie rendono questo percorso costoso, lungo, pericoloso. Perciò i camionisti utilizzano sempre più le strade che attraversano la Namibia, la Tanzania e il Mozambico per evitare le pericolose regioni del nord del Sud Africa. Il viaggio medio dal Congo e dallo Zambia, paesi ricchi di minerali, ai diversi porti di esportazione dura circa un mese. Il corridoio Lobito migliorerebbe la circolazione regionale di merci e persone, creando migliori opportunità commerciali e turistiche per i paesi coinvolti. La ferrovia probabilmente ridurrebbe anche i costi logistici per l’esportazione di metalli, beni agricoli e altri prodotti, facilitando gli scambi nell’Africa centrale e meridionale, a condizione che i governi locali gestiscano la manutenzione delle infrastrutture ferroviarie.

Tuttavia è molto probabile che i ritardi nei finanziamenti e la difficoltà di stabilire linee di approvvigionamento sicure per la consegna di materiali da costruzione nelle località rurali ritarderanno la realizzazione del progetto. È improbabile che la nuova rotta di esportazione dalle miniere di rame e cobalto del Congo e dello Zambia venga completata prima del 2030. Nel frattempo, strade dissestate e criminalità continueranno a creare interruzioni intermittenti della catena di approvvigionamento.

Il completamento del progetto aumenterebbe probabilmente la posizione negoziale degli Stati Uniti con i governi regionali per garantirsi contratti minerari. Nell’ambito del Partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali del Gruppo dei Sette, gli stati occidentali vedono il contrasto all’influenza cinese in Africa anche come una lotta ideologica. Ma Pechino ha investito per decenni nello sviluppo delle infrastrutture nell’Africa centrale e meridionale. Il Corridoio Lobito probabilmente avvantaggerà anche le compagnie minerarie cinesi in Congo e Zambia, offrendo una via di esportazione più efficiente.

Le aziende cinesi estraggono circa il 76% del cobalto in Congo, essenziale per la produzione di batterie agli ioni di litio, e fornisce circa la metà della fornitura totale di cobalto a livello mondiale.

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