Guerriglieri, terroristi e il possibile futuro del Medio oriente

17/06/2024

Hamas è definita un’organizzazione terroristica dall’Unione Europea e da altri stati fra cui gli USA e l’Inghilterra, ma non da altri, tanto meno dall’ONU, che perciò non si oppone alla distribuzione di aiuti ad Hamas, né mette in dubbio le informazioni che Hamas dirama dalla striscia di Gaza, dove governa da sola fin dal 2007.

Fra gli stati e le organizzazioni che rifiutano la definizione di Hamas come organizzazione terroristica alcuni lo considerano il legittimo governo di Gaza, perché vinse le elezioni - le uniche tenute a Gaza. Costoro dunque interpretano l’attuale situazione a Gaza come una guerra fra due stati legittimi (anche se Gaza non è uno stato, né parte di uno stato, né è mai esistito uno stato di Palestina della storia) e vedono Israele come lo stato militarmente più forte, che ‘esagera’ nel difendersi dal più debole (Gaza) che l’ha attaccato.

Altri invece considerano Hamas una organizzazione guerrigliera per la liberazione del ‘popolo palestinese’. Liberazione da chi? E che differenza c’è fra guerriglieri e terroristi?

I guerriglieri sono milizie armate irregolari che non rispondono a nessun governo e nessuno stato, ma vogliono rovesciare i governi degli stati in cui combattono, perché li considerano oppressivi. Hanno il sostegno di parte della popolazione e spesso anche di stati esterni. Sono mobili: avanzano, colpiscono e si ritirano senza affrontare l’esercito regolare in scontri campali. Per questo è difficilissimo sconfiggerli definitivamente. Finiscono davvero col rovesciare i governi da loro considerati oppressivi se hanno l’aiuto di governi di altri stati. Dopo di che a governare i territori ‘liberati’ non sono mai i guerriglieri, ma altre classi dirigenti, o addirittura altri stati. L’esempio classico che tutti conosciamo sono i Garibaldini, che ebbero successo quando divennero strumento del governo dei Savoia. O si pensi ai Partigiani dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, o a Pancho Villa in Messico. Dopo il successo e la ‘liberazione’ dal governo oppressore i guerriglieri vengono accantonati e resi inoffensivi dalla nuova classe dirigente al potere, oppure vanno a ‘liberare’ qualche altro territorio, mettendosi nuovamente al servizio di qualche governo con volontà di conquista, come il gruppo Wagner in Africa o Che Guevara in Sudamerica. Altre volte i guerriglieri che non si sottomettono al nuovo potere vengono perseguitati e distrutti dal nuovo potere, come è successo ai Mujaheddin in Iran, che portarono al successo gli Ayatollah, per poi esserne schiacciati.

I terroristi invece combattono e uccidono per imporre il proprio governo alla popolazione col terrore, e si giustificano ideologicamente non facendo appello alla libertà dall’oppressore, ma facendo appello a una ideologia che nega la legittimità del potere politico in toto, per motivi religiosi (tutti i jihadisti ad esempio, per cui è legittimo soltanto il potere dei teologi mussulmani) o sociali (gli anarchici, che rifiutano ogni tipo di potere politico esistente e non hanno mai elaborato una completa teoria di come potrebbe funzionare una società senza potere politico, perché non hanno mai avuto nessun successo).

1) Hamas dunque è organizzazione terroristica, o organizzazione guerrigliera, o partito al governo?

È partito di governo a Gaza per chi preferisce non guardare troppo per il sottile e non porsi domande scomode, è organizzazione guerrigliera di liberazione degli arabi palestinesi contro Israele (oggi si limita ad Israele, domani potrebbe agire contro altri stati, anche islamici, come fece l’OLP sotto Arafat in Giordania e in Libano) per chi non riconosce la legittimità dello stato di Israele, considerandolo usurpatore e coloniale. In quanto organizzazione guerrigliera ha il sostegno dell’Iran, che lo finanzia ed addestra e lo usa, alla pari con altre milizie terroristiche come quella degli Hezbollah, per conquistare il potere su tutto il Medio oriente.

È organizzazione terroristica per chi riconosce la legittimità dell’esistenza dello stato d’Israele, per chi rifiuta i metodi brutali di eliminazione dei rivali politici (dopo le elezioni i leader di Hamas buttarono i rivali dell’OLP dai tetti e dalle terrazze delle case di Gaza e monopolizzarono il governo della Striscia) e rifiuta la concezione teocratica dello stato. Hamas infatti è un’emanazione armata dei Fratelli Mussulmani, che ritengono legittimo soltanto il potere dei teologi islamici sunniti, che eventualmente lo delegano ai laici, come succedeva nella Cristianità durante il Medio Evo. Per questi motivi Hamas è considerata un’organizzazione terroristica da tutte le democrazie.

 

2) Che cosa rende possibile queste opinioni radicalmente opposte di che cosa è Hamas?

L’avere visioni radicalmente diverse dello stato di Israele e della sua legittimità.

3) Ma come è possibile avere visioni radicalmente diverse dello stato di Israele e della sua legittimità, da parte di popolazioni che non hanno interessi diretti nel conflitto per espandere il proprio dominio su altri territori, perché sono lontane dalla regione?

Le risposte sono diverse per le popolazioni cristiane, per le popolazioni islamiche e per le popolazioni appartenenti ad altre culture.

 

In Italia, in Europa e nella cristianità, che dovrebbe conoscere bene la storia degli ebrei e di Israele, non dovrebbe essere messa in dubbio la legittimità di Israele, ma la scuola evidentemente ha gravi carenze sia nell’insegnare la storia sia nel far superare radicati pregiudizi. L’antisionismo (cioè il non riconoscimento del diritto degli ebrei al loro stato) è diventato il camuffamento del millenario antisemitismo ed antigiudaismo europeo. La definizione internazionale di antisemitismo oggi elenca fra i suoi elementi identificativi proprio la negazione della legittimità dello stato d’Israele

 

Nel mondo islamico le culture antiche sono state radicalmente cancellate dall’islam. La riscoperta e valorizzazione dei patrimoni archeologici dell’antico Egitto o degli Assiri e Nabatei, dell’antica Babilonia o di Seleucia, di Petra o di Bactria è avvenuta nel tardo1800 e nel primo 1900 da parte degli Europei, perché l’islam ne aveva volutamente cancellato la memoria, considerando come barbarie ed idolatria tutto ciò che aveva preceduto l’islam. Perciò le popolazioni islamiche dei contadi, dove gli ebrei non potevano possedere terre, non sanno che gli ebrei sono in Medio Oriente da almeno 3000 anni. È così possibile per loro sostenere che gli ebrei sono un popolo colonizzatore ed invasore, che gli antichi regni di Giuda e di Israele non sono mai esistiti. Conoscono invece gli ebrei gli islamici che vivono da più generazioni nelle grandi città, perché gli ebrei vi sono sempre vissuti come commercianti o come medici, soprattutto a Gerusalemme, città prevalentemente ebraica durante tutta la sua storia. Tant’è vero che durante la seconda guerra mondiale molti islamici alleati di Hitler tentarono di sterminare la popolazione ebraica delle loro città, da Bagdad a Gerusalemme. Pogrom, persecuzioni e deportazioni degli ebrei di molte città islamiche avvennero anche come ritorsione dopo la proclamazione dello stato di Israele. Per questo Israele è nella realtà uno stato di profughi, molto più degli arabi di Palestina. Profughi, non coloni. Li definiscono coloni coloro che non riconoscono Israele come stato legittimo e apprezzano la guerriglia o persino il terrorismo contro Israele.

 

4)  Perché popolazioni lontane dal Medio oriente e dal mondo islamico cercano oggi di delegittimare Israele quando si difende, come qualunque altro stato, dagli attacchi di popolazioni confinanti guidate da governi (quello di Hamas a Gaza) che dichiarano esplicitamente di volerlo distruggere per impossessarsi del suo territorio e a questo scopo impiegano anche il terrorismo?

Perché in questo periodo è in atto una guerra fredda fra l’Occidente da un lato, la Russia e la Cina dall’altro, che coinvolge il resto del mondo nella propaganda e nella disinformazione. È una guerra per indebolire politicamente, economicamente e militarmente le democrazie, e si svolge a livello globale. Delegittimare Israele, stato democratico e alleato delle democrazie, e accusarlo di genocidio o strage, serve a delegittimare l’Occidente e la democrazia in toto. A questo scopo la propaganda utilizza i risentimenti di tutte le popolazioni del cosiddetto Sud globale per l’egemonia che l’Occidente ha esercitato sul resto del mondo dal 1700 in poi, egemonia che oggi sta venendo molto celermente meno.

 

5) Ma qualche buona notizia c’è.

Alcuni paesi arabi si sono resi conto che il sostegno al terrorismo islamico e alla guerriglia tribale intra-islamica ha finito col devastare in primis le società islamiche, le loro economie e le loro prospettive future, facendole cadere preda di guerre civili ricorrenti, perciò vorrebbero porre fine a questi fenomeni ed avviare un processo di sviluppo della loro regione, in collaborazione anche con l’Occidente e con Israele. È il processo che si stava avviando con gli accordi di Abramo (mitico capostipite sia del popolo ebraico che del popolo arabo) e che l’attacco di Hamas ad Israele dello scorso 7 ottobre ha voluto fermare ed impedire. Ma i segni che possa ricominciare e che Hamas e l’Iran (suo grande protettore, istigatore e finanziatore) non prevarranno ci sono ancora. Chissà che un aiuto all’Occidente e alle democrazie no arrivi presto proprio dagli stati arabi.

 

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