Il QUAD mescola economia e sicurezza

20/09/2024

Il Quadrilateral Security Dialogue, meglio nota come QUAD, è un’iniziativa cui partecipano Stati Uniti, Australia, Giappone e India per discutere, confrontare e rafforzare le rispettive strategie indo-pacifiche in campo economico, ma l’economia sempre più assume anche aspetti di sicurezza nazionale.

La guerra economica è diventata più sofisticata negli ultimi anni. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, gli sforzi di ripresa economica post-pandemia, le sanzioni contro Russia (e Iran) e i conflitti lungo le principali rotte di navigazione hanno costretto l'economia globale a ristrutturarsi in modi nuovi e più agili e a ripensare i confini tra alleanze economiche e alleanze difensive.

La strategia della NATO contro la Russia in Ucraina, ad esempio, si basa fortemente sull'indebolimento della Russia attraverso misure mirate ai suoi settori bancario ed energetico, ma le sanzioni richiedono la coesione europea in tutti i settori per essere efficaci. L'alleanza AUKUS (Australia, UK, USA), sorta per fornire sottomarini all'Australia, sta pensando di espandere la cooperazione a un più ampio settore tecnologico e includere anche Giappone e Corea del Sud. La Minerals Security Partnership guidata dagli Stati Uniti, che mira ad accelerare lo sviluppo di catene di fornitura di minerali critici diversificate e sostenibili, può sembrare focalizzata sull'economia, ma include principalmente paesi che hanno formalizzato alleanze militari con gli Stati Uniti.

Anche il Quad sta iniziando a darsi obiettivi di sicurezza attraverso l’economia. Tuttavia l’India mantiene una sua specifica autonomia di obbiettivi. Con la sua enorme popolazione linguisticamente, etnicamente, religiosamente ed economicamente diversificata, l'India lotta da lungo tempo per creare una forte unità nazionale, essenziale per lo-sviluppo e per la proiezione di potere nella regione. La strategia del governo include massicce campagne di mobilitazione per sviluppare l'economia del paese, la più importante delle quali è "Make in India", per raggiungere l'autosufficienza nelle produzioni industriali, oltre che in altri settori. ‘Make in India’ ha però bisogno di forniture costanti di minerali, energia e tecnologie. L'India dipende dalle importazioni di petrolio per soddisfare l'87,7 percento del fabbisogno interno, per un valore compreso tra 130 e 150 miliardi di dollari all'anno. Ora il governo sta promuovendo con forza progetti di energia verde, produzione di veicoli elettrici. Ma le batterie per questi veicoli richiedono rame, nichel, litio, cobalto e terre rare. Garantire questi minerali è quindi vitale per il futuro economico dell’India, ma anche per la sua dimensione militare: questi minerali debbono essere sempre a portata di mano perché l’India possa proteggere la propria economia e dunque la propria popolazione.

L’India ha implementato riforme normative e strutturali per aumentare i minerali critici prodotti a livello nazionale, gli investimenti privati ??nel settore e l'accesso alle tecnologie correlate. Ha modificato le leggi minerarie per mettere all'asta blocchi di terreno di cui accelerare l'esplorazione e lo sviluppo estrattivo. Ha anche revocato le restrizioni minerarie su sei minerali, tra cui il litio, ed eliminato i dazi su altri 25. Col budget 2024-25 il governo ha annunciato la creazione della "Critical Mineral Mission" per aumentare la produzione nazionale di minerali critici per veicoli elettrici e tecnologie di energia rinnovabile, oltre che della "Deep Ocean Mission" per esplorare i depositi minerari nell'Oceano Indiano.

Il governo offre incentivi alle aziende private per la creazione di impianti di lavorazione del litio, sostiene ricerca e sviluppo, cercando di diventare un polo manifatturiero per elettronica, prodotti tecnologici, batterie, automobili e moduli solari. Sta anche studiando modi per utilizzare materiali riciclati, riducendo così ulteriormente la dipendenza dalle importazioni.

L'India attualmente importa molti minerali critici e dalla Cina, suo rivale regionale.

Il Quad facilita la cooperazione fra paesi membri proprio sui minerali critici essenziali per lo sviluppo economico e la sicurezza nazionale. Ogni paese ha una propria lista di materiali critici essenziali. Il Giappone è stato il primo paese al mondo a definire un elenco di minerali critici nel 1984, facendone una revisione nel 2020. L’elenco giapponese include 31 elementi. Quello australiano oggi include 26 elementi, quello degli Stati Uniti 50, quello indiano 30.

L'Australia ha enormi depositi di minerali essenziali ed è un leader mondiale nella loro produzione, raffinazione e lavorazione. Il Giappone, povero di risorse, ha una grande esperienza nella costruzione di filiere sicure e complesse. Gli Stati Uniti offrono capitale, un ampio mercato di consumo e risorse inutilizzate proprie. L'India offre alcuni depositi selezionati e produzioni a basso costo.

A ottobre 2022 Washington ha annunciato il lancio di un fondo da 1 miliardo di dollari da investire in aziende nei paesi Quad, a maggio 2024 i quattro membri del Quad si sono impegnati a favorire maggiori investimenti pubblici e privati ??nelle catene di fornitura per produrre energia pulita, nonché per la creazione di partnership tecnologiche. India e Australia stanno attivamente cooperando per l’estrazione di litio e cobalto. L'India collabora con il Giappone per l'estrazione di minerali critici in acque profonde, di cui il Giappone è grande esperto.

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