A inizio novembre 24 la Russia ha dispiegato 200 istruttori militari in Guinea Equatoriale, definiti Africa Corps, per proteggere la presidenza dell'82enne presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Fonti della Reuters hanno affermato che i russi si trovano sia nella capitale Malabo, situata su un'isola nel Golfo di Guinea, sia a Bata, sulla terraferma. Lo spiegamento fa parte della strategia russa per espandere la propria influenza in Africa occidentale e centrale, concentrandosi in particolare sui paesi di alto valore geopolitico o economico, come la Guinea Equatoriale.
Non è detto che la presenza russa porti stabilità alla regione. La dipendenza dal sostegno russo del regime al potere, soprattutto ora che il presidente Obiang sta per trasferire il potere al figlio Teodoro Nguema Obiang Mangue, può portare immediati benefici in termini di sicurezza, ma rischia di contribuire all'instabilità a lungo termine.
Il 13 novembre il ministro delle miniere del Niger ha affermato che il suo governo ha invitato le aziende russe a esplorare le risorse naturali del paese, tra cui l'uranio. A giugno 2024 il governo della giunta del Niger aveva revocato il permesso alla società francese Orano di gestire una grande miniera di uranio.
Dopo un vertice Russia-Africa a Sochi ad inizio novembre 2924, il vice ministro degli esteri russo ha affermato in un'intervista all'agenzia di stampa TASS che Mosca ha cancellato 20 miliardi di dollari di debiti per diversi paesi africani, i quali reindirizzeranno parte di questi fondi su nuovi progetti di sviluppo.
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