Zwei Menschen, il ponte

Il cinque gennaio 2025 abbiamo avuto il piacere di rivedere Susie Raweh a Torino e di assistere al suo dialogo con Max Cambellotti, bravissimo illustratore della storia - vera - che Susie gli ha raccontato attingendo dai propri ricordi e ai documenti di cui è in possesso, fra cui la testimonianza lasciata dal padre a Yad Vashem, che raccoglie la documentazione della Shoah a Gerusalemme.  

I protagonisti centrali della storia sono il padre di Susie, il dottor Zakharij Siperstein, e l’ultimo comandante del campo di lavoro forzato di Ivangorod, il Dr Alfred Grube, ingegnere civile arruolato nella Wehrmacht. Attorno ai due protagonisti si affollano tanti altri personaggi, fra cui la stessa Susie bambina, deportata con la famiglia e sempre tenuta nascosta, con diversi incredibili stratagemmi. I due protagonisti si incontrano in un situazione che destina l’uno ad essere vittima, l’altro carnefice – eppure entrambi mantengono l’urgenza di salvare il salvabile, mantengono umana empatia e senso di responsabilità personale. Costruiscono così un ponte che travalica gli orrori e permette ai sopravvissuti da entrambe le parti e ai loro discendenti di incontrarsi, parlarsi, capirsi, sentirsi amici.   

Susie ci aveva già raccontato parte di questa storia durante una testimonianza che trovate registrata qui a fianco. Ora si aggiungono le illustrazioni di Max Cambellotti e le parole di una nipote del dottor Grube, che ha recentemente incontrato Susie. 

Zwei Menschen presenta in calce il riepilogo temporale degli eventi, le foto e le biografie dei protagonisti, le mappe dei luoghi in cui si svolgono gli eventi. È un libro in cui i giovani studenti possono incontrare personaggi di una tragica storia vera, che però offre anche la certezza che è possibile mantenersi ‘persone per bene’ (questo è il significato di Menschen in yiddish) anche nelle situazioni più avvilenti, più violente e più pericolose. Un bella lezione non soltanto di storia, ma di educazione civica e morale.