Oltre all’ormai consolidato percorso ferroviario attraverso la Russia e la Bielorussia (vedasi la mappa in testata) che le sanzioni per l’attacco all’Ucraina hanno messo in crisi, la Cina sta costruendosi una via commerciale verso l’Europa che eviti la Russia, passando attraverso l’Asia Centrale. Il collegamento ferroviario Cina- Europa per il trasporto delle merci attraverso la Russia è in funzione dal 2017, ma dall’inizio della guerra in Ucraina i carichi sono diradati.
La mappa a fianco mostra il percorso della ferrovia Cina-Kazakistan- Uzbekistan, la cui costruzione è iniziata a luglio 2024, che incrementerà ulteriormente gli scambi fra la Cina e gli altri paesi dell’Asia Centrale, già quasi raddoppiati dal 2023 rispetto al passato (mentre gli scambi con la Russia si sono ridotti), e offrirà alla Cina l’opportunità di costruire servizi di sicurezza comuni a protezione della ferrovia e degli altri servizi logistici che la affiancheranno.
Dunque la ferrovia ed i servizi connessi favoriranno l’egemonia della Cina sull’Asia Centrale, a scapito della Russia, che da secoli considera l’Asia Centrale il cortile di casa, parte integrante e indispensabile della propria cintura di sicurezza a oriente, proprio come la Bielorussia e l’Ucraina lo sono a occidente. Il perdurare della logorante guerra all’Ucraina ha obbligato Putin a cercare il sostegno della Cina, ma ora corre il rischio di pagare quel sostegno con la perdita della plurisecolare egemonia politica, economica e militare della Russia sull’Asia Centrale, fino all’Iran. La ferrovia infatti proseguirebbe attraverso il Tajikistan fino all’Iran e quindi alla Turchia.
La ferrovia CKU (Cina Kirghizistan Uzbekistan) dovrà poter trasportare 15 milioni di tonnellate all’anno e ridurre di una settimana la durata del trasporto dalla Cina all’Europa rispetto alla ferrovia che attraversa la Russia. La sua costruzione richiede grandi investimenti, che per ora non sono ancora stanziati. Questo potrebbe rallentarne la realizzazione.
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