Il Brasile è la patria del Rio delle Amazzoni, il fiume più grande del mondo per volume d'acqua, e del Guaranì, il secondo più grande al mondo. I livelli di precipitazione variano sul territorio, ma la maggior parte delle aree ha precipitazioni moderate che vanno da 1.000 a 1.500 millimetri all'anno, concentrate principalmente tra dicembre e aprile.
Le precipitazioni costanti, unite alle innovazioni tecnologhe, hanno permesso all'agroindustria brasiliana di continuare ad espandersi per oltre 50 anni nella regione centro-occidentale, raggiungendo anche le frange del nord e del nord-est. Il settore agricolo rappresenta direttamente il 6,6% del prodotto interno lordo del Brasile, ma indirettamente (inclusa l’industria di trasformazione e la logistica) alimenta oltre il 20% dell'economia brasiliana. Ma i cambiamenti climatici hanno portato cambiamenti nei modelli di precipitazioni e a periodi di siccità, oltre che a incendi, inondazioni e ghiacciate sempre più frequenti.
Le colture di soia, caffè e canna da zucchero – baluardi dell’agricoltura brasiliana, dipendono da precipitazioni prevedibili e costanti. Nel 2024 il Brasile ha registrato una grave siccità a causa di El Niño, mentre gravi inondazioni hanno colpito lo stato più meridionale, il Rio Grande do Sul. La regione sud-orientale è stata colpita da quattro ondate di calore. Le piogge limitate hanno ritardato la semina di soia, mais e grano.
L'Amazzonia brasiliana ha perso più di 800.000 chilometri quadrati (2 volte e mezzo l'Italia) tra il 2008 e il 2022. Poiché la foresta pluviale amazzonica genera gran parte dell'umidità atmosferica che determina le precipitazioni in tutto il paese, comprese le regioni centro-occidentali, sud-orientali e meridionali, le aziende agricole devono adottare misure preventive per anticipare i cambiamenti climatici. Lo sviluppo di colture geneticamente modificate aiuterà il settore ad affrontare le sfide imposte dai cambiamenti climatici. Anche gli investimenti nei sistemi di irrigazione, attualmente presenti solo nel 13% dei terreni agricoli in Brasile, diventeranno d’importanza prioritaria. La scarsità d'acqua avrà probabilmente implicazioni più ampie anche sul resto dell'economia brasiliana, a partire da maggiori costi energetici e difficoltà di trasporto fluviale.
Il Brasile fa affidamento sull'energia idroelettrica per quasi due terzi della sua produzione di elettricità, e trasporta ed esporta il 20% dei suoi cereali tramite vie d'acqua. Durante le gravi siccità è necessario dare priorità all'uso dell'acqua del fiume per la produzione di energia, per prevenire blackout a scapito dei trasporti o dell'irrigazione. Questo riduce la navigabilità dei fiumi.
La scarsità d'acqua potrebbe alimentare crisi economiche e scontri tra le comunità agricole e le industrie che consumano molta acqua, mentre siccità e inondazioni potrebbero compromettere la popolarità del governo e alimentare disordini.
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