Congo e Ruanda quasi in guerra

03/02/2025

In Congo i ribelli del gruppo M23, sostenuti dal Ruanda, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 2025 sono entrati a Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, dopo essersi impossessati delle vicine cittadine di Sake e Minova. Forze speciali ruandesi sono state dispiegate in alcune parti di Goma, mentre le forze congolesi avrebbero iniziato ad arrendersi all'M23. La situazione in città rimane instabile. Soldati congolesi e ruandesi si sono scontrati nei pressi del confine.

La rapida avanzata dello M23 verso Goma ha spinto il governo congolese a convocare una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in cui il ministro degli esteri congolese ha accusato il Ruanda di aggressione armata contro il Congo. Il 25 gennaio il Congo aveva interrotto i legami diplomatici con il Ruanda, dopo che un portavoce dell'esercito congolese aveva accusato i cecchini ruandesi di aver ucciso il governatore del Nord Kivu Peter Cirimwami.

L'avanzata dello M23 su Goma ha ucciso almeno sei peacekeeper delle Nazioni Unite e sette soldati sudafricani dispiegati nell'ambito della missione della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC). La missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite nel Congo orientale è iniziata nel 1999, mentre la missione SADC, che coinvolge militari di Sudafrica, Malawi e Tanzania, è iniziata nel dicembre 2023.

L'ingresso dello M23 a Goma segue il fallimento, lo scorso dicembre, dei colloqui di pace tra Ruanda e Congo, guidati dall'Angola. Dopo una prima ribellione nel 2012-2013, lo M23 ha ripreso le armi contro il governo congolese alla fine del 2021, sostenendo di proteggere le comunità Tutsi nel Congo orientale, ed acquisendo il controllo di ampie aree della provincia del Nord Kivu. Il Congo accusa il Ruanda di sostenere direttamente il gruppo ribelle. Il Ruanda ha schierato circa 4.000 truppe nel Congo orientale, comprese forze speciali. Nella seconda metà del 2024 la mediazione dell’Angola sembrava portare a un accordo in base al quale il Ruanda avrebbe ritirato le sue forze dal Congo orientale in cambio della repressione da parte del governo del Congo delle Forze democratiche hutu per la liberazione del Ruanda, o FDLR. Ma i colloqui sono falliti nel dicembre 2024, con accuse reciproche di inadempienza. Dobbiamo ricordare che nel 1994 i Tutsi del Ruanda furono oggetto di sterminio da parte della maggioranza Hutu, sostenuta dal Congo.

Nel dicembre 2023 lo M23 ha formato una partnership con l'Alleanza per il fiume Congo, o AFC, coalizione politica che mira alla rimozione dal potere di Tshisekedi, attuale presidente del Congo. Una grave crisi politica in Congo potrebbe gettare le basi per un eventuale colpo di stato militare.

Se i colloqui dovessero riprendere, potrebbero portare all'integrazione dei membri dello M23 nell'amministrazione locale del Congo orientale, che è ricchissimo di minerali, soprattutto stagno, tantalio e tungsteno, che sono componenti essenziali nei prodotti elettronici. Se invece le parti non volessero riprenderei colloqui, potrebbe avviarsi una guerra dichiarata e totale.

 

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