Gli Uiguri
(essere mussulmano) sotto le leggi cinesi

13/11/2008

Dal New York Times del 19 ottobre 2008

Essere un mussulmano nella vasta e autonoma regione di Xinjiang nel nord ovest della Cina significa vivere sotto una serie di intricate leggi e regolamenti. Queste leggi sono pensate allo scopo di controllare la diffusione e la pratica dell’Islam che costituisce la religione principale tra gli Uiguri, una etnia turca non incline a seguire la legge cinese.   La grande moschea di Khotan attrae migliaia di mussulmani ogni settimana anche se il cartello posto all’entrata elenca una serie di regolamenti che assomigliano più a decreti del partito comunista che dottrine Coraniche. I sermoni dell’Imam ogni venerdì devono avere una durata massima di trenta minuti, dice il cartello, pregare nella aree pubbliche al di fuori della moschea è proibito. Questi regolamenti toccano ogni aspetto della vita di un mussulmano. Due dei cinque pilastri dell’Islam – il Ramadan, mese sacro del digiuno, e il hajj il pellegrinaggio alla Mecca – sono monitorati con particolare attenzione. Gli studenti e i dipendenti pubblici sono obbligati a mangiare durante il Ramadan, e il passaporto degli Uiguri viene confiscato in tutta la regione del Xinjiang per obbligarli a partecipare ai pellegrinaggi organizzati dal governo alla Mecca. Il governo spiega che il motivo del controllo sul hajj è dovuto alla preoccupazione espressa dal governo dell’Arabia Saudita per l’affollamento della Mecca, che ha spesso causato incidenti mortali.   Il governo cinese, ufficialmente ateo, riconosce cinque religioni – Cattolicesimo, Protestantesimo, Islam, Taoismo e Buddhismo – e ne amministra la pratica. Il pensiero di una parte degli ufficiali cinesi è che gruppi di insorti in questa regione costituiscano una delle maggiori minacce alla sicurezza della Cina e il governo dice che le “tre forze” di separatismo, terrorismo ed estremismo religioso minaccino di destabilizzare la regione. Per il Ramadan, che va da settembre a inizio ottobre, alcune amministrazioni locali hanno voluto sottolineare le regolamentazioni restrittive sui siti internet e cartelli nelle città. Questo ha provocato una serie di attacchi nella regione che hanno causato la morte di 22 ufficiali di sicurezza e un civile. È la più grande ondata di violenza nello Xinjiang dal 1990.   Gli Uiguri sono un'etnia turcofona che vive nel nord-est della Cina, soprattutto nella regione autonoma dello Xinjiang, dove costituiscono la maggioranza della popolazione (il 46 %). Molti dicono che gli Han, il gruppo etnico dominante della nazione, discriminino gli Uiguri sulla base delle differenze linguistiche e religiose. Inoltre molti Han vedono l’Islam come la radice dei problemi sociali in questa regione. Gli Uiguri hanno iniziarono ad adottare l’Islam sunnita intorno al X secolo. Anche se le credenze variano largamente, la religione ha beneficiato di un’ondata di popolarità dopo le rigide decadi di comunismo. Secondo le statistiche del governo, ci sono 24,000 moschee e 29,000 leader religiosi nello Xinjiang.   Gli analisti affermano che il governo sta cercando di limitare i movimenti degli Uiguri per evitare che entrino in contatto con altri mussulmani, temendo che scambi di questo tipo possano portare alla costituzione di una identità pan-islamica nello Xinjiang. Nella regione dello Xinjiang il governo vigila in modo particolare a causa delle attività separatiste nella regione.   Da circa due anni il governo confisca il passaporto degli Uiguri creando tensioni nella regione. Oggi nessuno ha il passaporto, anche se possono farne richiesta per viaggi brevi. Le nuove restrizioni hanno reso difficile la vita ai commercianti che viaggiano spesso per lavoro. Per ottenere un passaporto per andare in pellegrinaggio o per un viaggio di lavoro bisogna lasciare un deposito di circa 6000 dollari.   Anche partecipare ad un viaggio ufficiale alla Mecca non è facile per la maggior parte degli Uiguri, perchè il costo equivale a circa 3700 dollari, sui quali solitamente pesa una ingente mazzetta che aumenta il prezzo. Una volta che si è completata la richiesta le autorità procedono ai controlli sulla famiglia del richiedente. Se la persona ha figli, questi devono essere abbastanza grandi per essere finanziariamente auto sufficienti, e il richiedente deve dimostrare di avere risparmi sufficienti in banca. Le autorità affermano che queste sono condizioni necessarie per assicurare che il pellegrinaggio alla Mecca non lasci la famiglia impoverita.   I richiedenti sono molto di più dei posti disponibili ogni anno e il tempo di attesa è di almeno un anno. Ma i numeri continuano ad aumentare, fonti governative riportano che dal 2006 al 2007 più di 3100 mussulmani sono andati in pellegrinaggio dallo Xinjiang, 2000 in più degli anni precedenti.   Anche i regolamenti per il mese sacro del Ramadan sono ugualmente severi. Pur variando per città e per regione alcune norme rimangono comuni, come per esempio l’obbligo per i ristoranti di rimanere aperti durante le ore diurne, oppure l’obbligo per le donne di non coprirsi il viso e per gli uomini di rasarsi la barba. Nonostante ciò nel Kashar molti ristoranti degli Uiguri rimangono chiusi durante il giorno. Uun intervistato ha detto “la religione è troppo forte in questa regione, ci sono leggi, ma le persone non le rispettano”.    

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