Oggi, 31 gennaio, gli Iracheni votano per le loro elezioni provinciali. Che cosa cambierà? Quali sono i rischi di evoluzioni negative?
Nelle elezioni del 2005 i quattro maggiori gruppi sciiti si presentarono uniti nella Alleanza Irachena Unita e vinsero con larga maggioranza, sia perché gli sciiti sono numericamente in maggioranza, sia perché i sunniti andarono soltanto in parte alle elezioni. Un solo gruppo sunnita partecipò alle elezioni: gli altri erano allora impegnati nella guerriglia e non nella politica. Ma adesso partecipano alle elezioni anche gli Awakening Councils, le organizzazioni tribali che nel 2005 seguivano al Qaeda e che si sono nel frattempo schierate con gli Americani per porre termine alla guerra civile.
In queste elezioni si presentano separatamente più partiti sciiti e più partiti sunniti, per la prima volta.
Il maggior pericolo per il futuro potrebbe essere quello dei rapporti fra Arabi e Curdi. I Curdi iracheni in questi anni hanno avuto una percentuale di seggi molto alta rispetto alla loro incidenza percentuale sul totale della popolazione, proprio perché molti sunniti nel 2005 non andarono a votare. Grazie a questo forte peso parlamentare, i Curdi riuscirono ad ottenere un alto livello di autonomia amministrativa e hanno persino firmato contratti per la fornitura di petrolio direttamente con compagnie straniere,senza passare attraverso il governo centrale. I Curdi sono infatti la maggioranza nella zona di Kirkuk, che è al centro del maggiore campo petrolifero iracheno. Il controllo su Kirkuk e sul suo petrolio dà ai Curdi un potere economico, facilmente traducibile anche in potere militare, che allarma non soltanto la popolazione araba irachena, ma anche i vicini Turchi e gli Iraniani, i quali hanno consistenti minoranze curde entro i loro confini. Per questo il premier Al-Maliki ha posto al centro della propria campagna elettorale la proposta di dare maggiore potere al governo centrale sulle regioni autonome curde, proibire basi militari nella zona di Kirkuk e, se necessario, usare i carri armati per riportare i Curdi sotto il controllo di Baghdad. È una proposta che vede d'accordo sciiti e sunniti. Per evitare un braccio di ferro con i Curdi e una nuova possibile guerra civile subito dopo le elezioni e rimandare la resa dei conti a quando le truppe USA si saranno ritirate dal paese, le elezioni nelle province curde sono state rimandate: i deputati Curdi per ora mantengono i propri seggi e gli equilibri locali non vengono disturbati.
Si vota però nella provincia di Ninawa, dove c'è la città di Mosul. È una provincia con una grande presenza curda. I risultati delle elezioni appaiono incerti. Le elezioni e gli eventi successivi nella provincia di Ninawa daranno un’indicazione di che cosa potrebbe succedere più tardi anche nelle province a sicura maggioranza curda.
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