Il 4 marzo 2009 il presidente Hugo Chavez ha ordinato la nazionalizzazione di un’industria di riso di proprietà statunitense, la Cargill Inc. Si tratta del secondo ordine di esproprio emesso dal governo in meno di due settimane – il 27 febbraio Chavez aveva ordinato la nazionalizzazione dell’industria Empresas Polar.
Questo annuncio rivela che il governo venezuelano, in seguito al calo degli introiti derivanti dal petrolio, ha deciso di cambiare strategia e di rilanciare la politica delle nazionalizzazioni. Per evitare di tagliare i costosi programmi di assistenza che garantiscono una grande popolarità fra i ceti meno abbienti – e che costano al paese il 48% del budget annuale - Chavez ha deciso di ripiegare sul controllo del settore alimentare.
Il governo controlla già metà della produzione di riso dell’intero paese. Con l’ ulteriore aumento della presenza statale nell’industria alimentare Chavez potrà fissare i prezzi ad ogni livello di distribuzione, e sovvenzionare la produzione a piacimento. Questa mossa potrebbe far scendere l’inflazione, che nel 2008 ha raggiunto il 31%, ma l’eccessivo controllo statale rischia di rendere meno efficiente la produzione di cibo, anche fino a causare penuria alimentare, come è successo a Cuba sotto il regime di Castro.
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