Al di là delle vesti storiche assunte di volta in volta, alla base di ogni forma di antisemitismo in Europa c’è la percezione dell'Ebreo come dotato di capacità e poteri particolari, che altri non hanno. Ovviamente non è così, ma la tradizione cristiana ha creato quest'aura sovrannaturale attorno all'Ebreo. Nella tradizione cristiana Dio si è fatto uomo nella carne e nel sangue degli Ebrei: da allora la Cristianità ha sviluppato e alimentato in varie ondate un terrore per lo più inconscio degli Ebrei, visti come fonte di misteriosa potenza sia per il male, sia per il bene del mondo. Questo sacro terrore si manifesta talora anche come filo-semitismo irrazionale: per costoro gli Ebrei avrebbero una profonda oscura sapienza potenzialmente salvifica.
La profonda paura del potere sovrannaturale degli Ebrei è usata da 1600 anni come potente strumento di manipolazione dell’opinione pubblica da parte del potere politico, oltre che religioso.
Nel mondo islamico l’antisemitismo è invece paura della presunta eterna malvagità del popolo ebraico. L’antisemitismo islamico è una delle tante forme storiche di settarismo, di violento rifiuto dell’altro, che le società islamiche hanno conosciuto, specialmente nella storia degli ultimi decenni. .
Non c’è rimedio razionale all’antisemitismo: è una paura profonda e irrazionale di cui gli individui non riescono a liberarsi, se ne sono preda. In costoro la razionalità diventa impegno a cercare motivazioni storiche, politiche, sociali, morali o biologiche al loro terrore.
Oggi il terrore irrazionale degli Ebrei si veste per lo più di antisionismo, ma discutere obbiettivamente di Israele con chi ha sentimenti antisemiti è del tutto inutile. Anche sperare che prendere le distanza da Israele possa allontanare l’antisemitismo dagli Ebrei della Diaspora è una inutile illusione. Soltanto un’educazione laica e razionalista dei giovani può prevenire lo sviluppo di paure metafisiche tali da originare ossessioni rovinose come la millenaria ossessione dell’Occidente cristiano per gli Ebrei.