Il 23 marzo 2009 il primo ministro Ferenc Gyurcsany ha annunciato al parlamento le sue dimissioni, ribadendo che la scelta è definitiva. Questa decisione era stata già annunciata al congresso del Partito Socialista, dove è comunque stato rieletto come segretario con l’80% dei voti. Ora il parlamento dovrà cercare un successore nel caso non si voglia andare ad elezioni anticipate.
Gyurcsany era diventato primo ministro nell’agosto del 2004, ma la sua popolarità era decisamente diminuita dopo che nel 2006 era stata trovata un’audiocassetta imbarazzante in cui il primo ministro affermava di aver mentito ai suoi elettori sullo stato dell’economia ungherese. Egli rimase al potere anche perché le rivolte che seguirono questo evento danneggiarono l’immagine del partito rivale, il Fidesz Party.
Recentemente il governo ungherese ha dovuto affrontare la defezione del SZDSZ (Alleanza dei Democratici Liberi), alleato fondamentale dei socialisti.
Inoltre la crisi ha messo in ginocchio l’economia del paese: alla fine di ottobre Budapest ha ricevuto un prestito di 25 miliardi di dollari dal FMI, dalla Banca Mondiale e dall’UE.
La mossa del premier potrebbe comunque far parte di un’astuta strategia per abbandonare la nave che affonda e lasciare il campo all’opposizione, che si troverebbe così a dover gestire una situazione piuttosto complicata. Il partito socialista potrebbe così ripresentarsi a testa alta alle elezioni generali del 2010, in un periodo probabilmente migliore.
Lascia un commento
Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!
Accedi
Non sei ancora registrato?
Registrati