Obama
va in Turchia

30/03/2009

Il prossimo 6 aprile il  presidente Barak Obama andrà in visita di stato in Turchia, dopo la riunione a Londra del G20, una riunione al vertice NATO a Strasburgo e una visita a Praga.  È il riconoscimento della crescente importanza del ruolo della Turchia in Medio Oriente, sia per tentare di  risolvere il nodo  fra Israele  e la Siria, sia per arginare l'Iran, sia per aprire il proprio territorio alle truppe ed ai mezzi americani che lasceranno  l'Iraq.  In cambio la Turchia chiederà mano libera nell'arginare anche qualsiasi tentativo dei Curdi a raggiungere l'indipendenza nazionale. Un argomento spinoso potrebbe essere quello dei rapporti fra la  Turchia e la Russia. La Turchia controlla l'accesso al Mar Nero e al sud della  Russia, e compete con la Russia per l'egemonia culturale ed economica in molti paesi del Caucaso e dell'Asia Centrale, nonché per l'accesso alle loro risorse di gas e petrolio. Molti indizi  fanno pensare che i Turchi abbiano raggiunto un accordo con  i Russi per spartirsi  l'influenza e le risorse della regione  ed evitare conflitti fra i due paesi. Gli Stati Uniti hanno bisogno dell'aiuto turco per convincere la Russia e i paesi dell'Asia Centrale a fornire  appoggio logistico per la guerra in Afghanistan. Durante la visita Obama probabilmente cercherà di capire se il governo turco è disposto a fare pressioni sulla Russia (che sicuramente è contraria alla presenza americana in Asia Centrale, anche se temporanea) o se non vuole correre il rischio di  incrinare i rapporti con un vicino  potente, con cui dovrà sempre convivere.

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