tratto da un articolo di George Friedman per Strategic Forecast, 31 marzo 2009
Nella prima settimana di aprile 2009 gli USA e l'Europa si incontreranno in tre summit: il G20 a Londra, la riunione della NATO e l'incontro fra Barack Obama e i rappresentanti dell'Unione Europea.
In una settimana si dovranno chiarire i rapporti fra la nuova amministrazione USA e l'Europa in tutti i campi, il che significa fondamentalmente che si dovranno chiarire i rapporti fra USA e Germania, sia perché la Germania ha il peso maggiore nell'Unione, sia perché è la Germania ad avere gli interessi più in contrasto con quelli degli USA.
Al G20 si discuterà di cosa fare per superare la crisi economica. Negli USA la situazione pare essere ancora grave ma molto più chiara di alcune settimane fa: i provvedimenti presi sono chiari, i primi passi si stanno facendo, già appaiono alcuni segni di superamento del panico.
Gli Usa e l'Inghilterra hanno deciso costosissime azioni di stimolo per rimettere in moto l'economia interna e chiedono ai paesi dell'Unione Europea di fare altrettanto. Ma la Germania si oppone, dicendo che indebitare il futuro di una popolazione che sta contraendosi significa rovinare il futuro per non peggiorare troppo il presente. Gli Americani e gli Inglesi tendono invece a pensare che la Germania, la cui economia vive di esportazioni, preferisca non spendere e aspettare che abbiano effetto le politiche di sviluppo intraprese in USA in Gran Bretagna, che traineranno di nuovo l'economia tedesca con richiesta di prodotti da importare. Gli angloamericani pensano che la Germania (e l'Europa) intenda approfittare delle politiche da loro intraprese, senza contribuire a pagare il conto.
Questa convinzione è rafforzata anche dall'atteggiamento della Germania verso i 'titoli tossici' dell'Europa dell'Est. Le banche austriache, svedesi e italiane hanno intrapreso nell'Europa dell'Est una politica finanziaria rischiosa, che ora mette a rischio la loro solidità. Gli Stati Uniti considerano che questo sia un problema creato dagli Europei, che gli Europei si debbono risolvere. La Germania (le cui banche nazionali non sono esposte a grossi rischi nell'Est Europa) rifiuta l'intervento dell'Unione Europea e sostiene che deve intervenire il Fondo Monetario, che esiste per questo. Ma i capitali al Fondo Monetario Internazionale sono forniti in quantità preponderante dagli USA, che in questo momento non hanno intenzione di addossarsi altri debiti per sostenere le banche europee. Anche la Cina e il Giappone hanno già detto di essere disponibili a finanziare il FMI se necessario, ma non per il salvataggio di banche europee.
C'è poi la questione dell'OPEL, la fabbrica tedesca di automobili di proprietà della General Motors. I Tedeschi chiedono che il governo americano salvi non soltanto la General Motors ma anche la Opel, ma gli Americani rifiutano di farlo.
Alla riunione al vertice della NATO gli USA chiederanno certamente alla Germania e alla Francia più truppe per l'Afghanistan. Barak Obama ha dichiarato chiaramente sin dalla campagna elettorale che intendeva anticipare il disimpegno in Iraq ma rafforzare l'impegno in Afghanistan e che avrebbe chiesto agli Europei di assumersi maggiori oneri e mandare più truppe. Germania e Francia non lo vorranno né potranno fare (al di là di qualche gesto simbolico), perché l'opinione pubblica in Europa è profondamente contraria a qualunque impegno militare.
All'incontro con l'Unione Europea Obama troverà una situazione molto frammentata, soprattutto perché i paesi dell'Europa dell'Est e la Germania hanno interessi ampiamente divergenti per quanto riguarda i rapporti con la Russia. I paesi dell'Est che sono entrati nell'Unione Europea si sentono traditi dalla politica di appeasement della Germania verso la Russia (dovuta in larga parte dalla dipendenza della Germania dalla Russia per i rifornimenti di energia)ne dal mancato sostegno finanziario negli ultimi mesi.
Alla fine di questa tornata di incontri sarà chiaro se il nucleo franco-tedesco dell'Unione Europea si avvierà verso una maggiore collaborazione con gli USA , o se rimarrà su posizioni di non-coinvolgimento in azioni militari o economiche che possano mettere a rischio i propri interessi nazionali a breve o medio termine. Nel secondo caso è probabile che gli USA cercheranno di crerare una alleanza strategica più forte con i paesi dell'Europa dell'Est e con la Turchia (che Obama visiterà subito dopo i summit in Europa), anche cercando di creare fratture fra questi paesi e l' Unione Europea, il che rappresenterebbe un pericolo a lungo termine per i paesi dell'Europa Occidentale.
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