Il G-20, conclusosi il 2 aprile scorso, non ha trovato un accordo sulla regolamentazione del mercato finanziario internazionale. I paesi hanno deciso di riformare il Financial Stability Forum, rinominato Financial Stability Board: questo avrà il compito di tracciare alcune linee guida in materia di politica finanziaria, che potranno essere attuate solo a livello nazionale – non è infatti previsto un organo di supervisione internazionale.
Il prossimo incontro, in cui saranno probabilmente analizzate proposte concrete per un’effettiva regolamentazione del mercato finanziario globale, è previsto per il novembre del 2009 quando l’economia – con ogni probabilità - sarà già in fase di ripresa. Al momento quindi esiste il rischio che la crisi colpisca di nuovo.
È stato però raggiunto un accordo sulla ricapitalizzazione del Fondo Monetario Internazionale, che otterrà altri 250 miliardi di dollari per frenare la crisi nell’Europa centrale e nei Balcani.
Il summit Nato
Il 4 aprile scorso si è concluso il summit della NATO, in cui sono state prese alcune importanti decisioni:
· I paesi europei invieranno circa 5.000 soldati in più in Afghanistan;
· Il fondo a favore dell’Esercito Nazionale Afgano NATO sarà incrementato di 100 milioni di dollari – la Germania contribuirà con 57 milioni.
L’aiuto europeo per l’Afghanistan è piuttosto scarso, poco più che formale, e la maggior parte dei soldati rientreranno in patria dopo le elezioni - il prossimo ottobre.
Durante l’incontro è stato eletto un nuovo segretario generale (Rasmussen, attuale primo ministro danese) che assumerà ufficialmente il comando della NATO il prossimo agosto, e sono state fatte notevoli concessioni ad Ankara. La Turchia dovrebbe con ogni probabilità ottenere la vicesegreteria della NATO, il che permetterà ad Ankara di avere un notevole potere all’interno dell’alleanza.
Washington ha infatti bisogno della collaborazione della Turchia, vitale per gli interessi degli Stati Uniti in Medio Oriente, e l’amministrazione Obama ha deciso di offrire al governo turco maggiore potere all’interno dell’alleanza.
In questo modo la Turchia potrà servirsi del potere di veto all’interno della NATO per spingere i paesi europei ad accettare la sua candidatura in Europa – il potere negoziale di Ankara è cresciuto notevolmente nell’ultimo periodo.
Durante l’incontro la NATO ha mandato un tiepido messaggio a Mosca, riaffermando la propria opposizione alla presenza militare russa nelle provincie georgiane di Abkhazia e Sud Ossezia - ma ha rimandato la soluzione del problema ad un futuro incontro con la Russia. L’alleanza di fatto non ha cercato di esercitare pressioni sul Cremlino, soprattutto perché al momento non esiste una strategia condivisa fra i paesi membri.
Fonte: Strategic Forecast
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